Sono giorni di tensione, più che di festa, quelli che sta passando la Port Authority di Viareggio. Da un paio d’anni, l'autorità non riesce a risolvere il problema dell’insabbiamento dell’avanporto: i lavori del sabbiodotto si trascinano lenti e adesso, a rimetterci, sono i pescatori che, tra maltempo e ingresso del porto semi bloccato, non lavorano quasi più. Tanto che, per l’Epifania, Alessandra Malfatti, presidente della Cittadella della pesca Organizzazione di Produttori Società Cooperativa, ha chiesto al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani la dichiarazione dello stato di crisi per la marineria viareggina. 

La lettera della presidente Malfatti è stata inviata anche agli assessori regionali Stefania Saccardi (Agro-alimentare, caccia e pesca) e Stefano Baccelli (Infrastrutture, mobilità e governo del territorio). Nella missiva la presidente della cooperativa ricorda le mareggiate di novembre per cui l’avanporto risulta per la gran parte insabbiato e quindi, di fatto, pericoloso o inagibile per le barche.

"Abbiamo chiesto all’Autorità Portuale di garantire i livelli di sicurezza indispensabili per lo svolgimento del nostro lavoro di pescatori -scrive Malfatti riportata dalla Nazione-. Dal mese di novembre in poi la marineria di Viareggio ha potuto lavorare solo 10 giorni, circa la metà di quanto sono riuscite a lavorare le limitrofe marinerie di Livorno e La Spezia. I risultati del lavoro della draga arrivata da oltre un mese sono pressoché inesistenti, a mala pena 8 giornate lavorative: ritmi ben lontani da quelli richiesti per un’emergenza". 

"Nel frattempo -prosegue la missiva della cooperativa- il canale di uscita si è ridotto ulteriormente: le barche sono costrette a uscire in modalità alternata e malgrado ciò si verificano quotidiani numerosi episodi di incagliamento che creano continue situazioni di pericolo per le imbarcazioni e le persone. Come può un porto importante come Viareggio essere arrivato a questo punto?".