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CLARA MOSCHINI

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Carne artificiale: Israele autorizza produzione e vendita

E' il primo paese a sdoganare cibi ottenuti da linee cellulari bovine. La realizzazione affidata ad Aleph Farms

Dall'Italia, i commenti contrari di Coldiretti e del vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio.

Israele è il terzo Paese al mondo a legalizzare produzione e vendita di carne coltivata in laboratorio. Al tempo stesso, però, è il primo Paese ad sdoganare prodotti ottenuti da cellule bovine. Usa e Singapore, infatti, avevano già a suo tempo autorizzato la produzione di cibi ottenuti da cellule di pollo. Il prodotto autorizzato è stato messo a punto dalla start-up Aleph Farms. Il ministero della Salute israeliano ha dichiarato che la decisione è stata presa "in considerazione della crescente domanda globale di proteine" e della necessità di realizzare "prodotti di origine non vivente" come "fonti alimentari alternative". Nell’ambito di un programma pilota per l’esame di una proteina alternativa, si legge nella nota del ministero, “è stato approvato per la prima volta al mondo un ‘nuovo alimento’ che include colture cellulari provenienti da bovini, noto anche come 'carne coltivata'".

La vendita sarà inizialmente autorizzata unicamente per la ristorazione. Solo in un secondo momento sarà possibile anche la vendita al dettaglio. Aleph Farms afferma di utilizzare cellule staminali da animali vivi nel processo produttivo e di 'coltivarne' altre in bioerattori che riproducono le condizioni del corpo dell’animale. Le cellule vengono quindi mescolate con proteine vegetali provenienti da soia e grano, diverse comunque dai cibi vegani oggi già piuttosto diffusi.

Il primo commento dall'Italia riguardo alla novità epocale arrivata da Israele è stato quello del vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio. "Per noi si tratta di una decisione sbagliata, priva delle necessarie garanzie per la salute dei cittadini - dichiara Centinaio -. È un’ulteriore conferma di quanto sia stata giusta la nostra decisione di impedire la produzione e la commercializzazione in Italia di questi alimenti manipolati. Nella giornata in cui si festeggia Sant’Antonio Abate, protettore degli allevatori, ribadiamo che per noi non può esistere un cibo di serie A e uno di serie B, ma dobbiamo lavorare per garantire a tutti la possibilità di acquistare carne autentica e di qualità”.

Da parte sua, Coldiretti ricorda che, in base a un sondaggio realizzato assieme al Censis, "sette italiani su dieci (70%) sono contrari alla messa in commercio del cibo artificiale prodotto in laboratorio, dalla carne di pollo fino a quella bovina, per le perplessità sugli effetti a lungo termine sulla salute umana e sull’ambiente".

Al contempo Coldiretti richiama l'attenzione anche sulla "diffidenza" diffusa in Europa intorno ai cibi sintetici, al punto che in Francia è stata depositata al parlamento la proposta di legge “per vietare la produzione, la lavorazione e la commercializzazione di carni sintetiche in tutto il territorio nazionale”, nell’interesse della salute umana, della salute degli animali e dell’ambiente".

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EFA News - European Food Agency
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