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CLARA MOSCHINI

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AB InBev: sindacati sul piede di guerra negli Usa

La holding della birra affronta la crisi con i licenziamenti: si profila sciopero il 29 febbraio

Sale alle stelle la tensione sindacale in AB InBev, la holding che controlla numerosi marchi di birra tra cui Budweiser, Bud Light, Michelob Ultra, Busch e Stella Artois. Negli Usa, i lavoratori di dodici birrifici di proprietà di AB InBev, rappresentati dal sindacato Teamsters, hanno chiesto aumenti salariali, più sicurezza del lavoro e miglioramenti sul fronte pensionistico e dei benefit. In caso contrario, si andrà in sciopero il prossimo 29 febbraio, alla scadenza del contratto e, da quel momento, "senza un contratto non ci sarà più birra”, hanno minacciato su X (leggi in proposito notizia EFA News).

Il presidente di Teamsters Sean O'Brien, ha accusato AB InBev di "avidità aziendale" e ha affermato che "i Teamsters non si lasceranno annegare all'interno di questi birrifici". Ha quindi esortato AB InBev a “fare la cosa giusta” piuttosto che “continuare a bruciare centinaia di milioni di dollari in massicce sponsorizzazioni, riacquisti di azioni proprie e pacchetti retributivi per gli amministratori delegati poiché ignora l’imminente scadenza” del contratto sindacale.

La settimana scorsa, il Comitato Nazionale di Negoziazione dei Teamsters si è riunito a Washington DC per mettere insieme un modello di accordo, che i lavoratori dei dodici birrifici hanno sottoscritto quasi all'unanimità (94%), ricevendo, però, in cambio, il silenzio assordante dell'azienda. Jeff Padellaro, direttore della Teamsters Brewery, Bakery, and Soft Drink Conference e del comitato negoziale del sindacato, ha affermato che AB InBev "non è riuscita a sedersi al tavolo per affrontare le questioni dei lavoratori, quindi vogliamo rendere questo processo il più semplice possibile". 

Secondo quanto affermato dai Teamsters su X, AB InBev non incontra il sindacato dal 16 novembre, quando l'azienda si è rifiutata di negoziare sulla sicurezza del lavoro. Un portavoce di AB InBev ha dichiarato di “essere a conoscenza del voto di autorizzazione allo sciopero dei Teamsters” e ha spiegato che questo era “comune” durante le trattative. Il portavoce ha assicurato che la società ha "una lunga esperienza nel raggiungimento di accordi" e "non vedrà l'ora di riprendere le trattative".

Il momento critico arriva per AB InBev all'indomani della presentazione di un bilancio 2023 che vede profitti per oltre 32 miliardi di dollari (+1,97% sull'anno precedente) e una quota di mercato pari a un quarto di tutta la birra prodotta nel mondo. Il calo di vendite negli Usa e una campagna di boicottaggio della holding sui social, ha però indotto la dirigenza a un ridimensionamento del personale e a disinvestire in almeno otto birrifici.

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EFA News - European Food Agency
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