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CLARA MOSCHINI

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Italia-Giappone: un'alleanza all'insegna dell'innovazione

Si è parlato anche di tecniche genomiche alla XI edizione del Forum tra i due Paesi, ospitato dal Crea

“Questo è un appuntamento importante per due Paesi del G7 come Italia e Giappone, anche in vista del vertice agricolo di Siracusa, nel prossimo settembre. Infatti, dal confronto e dallo scambio su temi cruciali per il futuro della nostra agricoltura - come le TEA, il suolo, i crediti di carbonio e il ricambio generazionale - sui quali come Governo ci siamo impegnati tanto, possono venire nuovi stimoli e proficue iniziative per il progresso delle nostre agricolture, il benessere dei nostri agricoltori e la salvaguardia di quella casa comune che è il nostro pianeta”. Così Luca De Carlo, presidente della IX Commissione del Senato, oggi a Roma, in occasione dell’apertura dei lavori del Forum Italia-Giappone 2023, organizzato dal Japan Italy Economic Federation (Jief) insieme a Crea e Cia con il patrocinio del Senato della Repubblica.

Questa XI edizione, di nuovo a Roma dopo cinque anni, è stata dedicata all’agricoltura, snodo strategico di una serie di tematiche fondamentali per ambedue i Paesi quali: la sicurezza alimentare, il clima, la tutela ambientale, le questioni geopolitiche e il ricambio generazionale. “In questo clima di instabilità globale, dotarsi di un sistema agricolo che garantisca la sicurezza alimentare è divenuta una priorità nelle agende politiche sia dell'Italia che del Giappone, due paesi che si trovano esattamente sullo stesso versante ad affrontare le medesime problematiche, con due sistemi sociali ed economici straordinariamente simili nonostante la distanza geografica", ha commentato il presidente Jief Daniele Di Santo, fondatore del Forum.

“La relazione commerciale tra Italia e Giappone è forte nel settore primario: oggi il 20% dell’export agroalimentare tricolore è destinato al mercato nipponico - ha detto il presidente nazionale di Cia Cristiano Fini -. Consolidare la collaborazione tra i due Paesi è strategico, tanto più che molte sfide accomunano i nostri sistemi agricoli, dall’impatto del clima sulle produzioni alla riduzione di suolo agricolo, senza contare che proprio Giappone e Italia hanno la popolazione più anziana del mondo, con effetti negativi sul ricambio generazionale. Per questo, servono soluzioni innovative condivise, anche per attrarre i giovani, puntando su formazione specializzata, digitalizzazione e ricerca”.

“Il Giappone - ha dichiarato Hirofumi Takinami, presidente Commissione Agricoltura della Camera dei Consiglieri - ha formulato la “Strategia per un sistema alimentare verde” nel maggio 2021 per migliorare la produttività e la sostenibilità nei settori alimentare, agricolo, forestale e della pesca attraverso l'innovazione, per ridurre entro il 2050 la quantità di pesticidi e fertilizzanti chimici utilizzati e promuovere l'agricoltura biologica: un modello per l’intera regione asiatica. D’altronde, questi sono anche gli obiettivi su cui i paesi del G7 hanno iniziato a lavorare insieme lo scorso anno in Giappone e spero che il G7 del prossimo anno a guida italiana prosegua in questa direzione”.

Il Forum, mira a portare un contributo concreto al dialogo tra i due paesi, coinvolgendo gli attori principali delle massime istituzioni, i vertici delle rappresentanze diplomatiche, i rappresentanti apicali delle organizzazioni di categoria e delle imprese, scuole, centri di ricerca. “Il Giappone è tra le prime nazioni ad aver liberalizzato le piante derivanti da tecnologie di genome editing, ed è la prima nazione ad immettere sul mercato pomodori nutrizionalmente arricchiti – ha spiegato il commissario straordinario del Crea Mario Pezzotti, discutendo di Tea con Mariko Yoshida, direttrice delle politiche di ricerca agricole della prefettura di Kumamoto (eccellenza della ricerca nipponica in materia) -. In Italia, invece, il Crea ha coordinato Biotech il più importante progetto di ricerca pubblica condotto finora sulle Tea, finanziato dal Masaf e concluso nel 2023, con l’obiettivo di migliorare e salvaguardare la grande biodiversità delle specie agrarie coltivate in Italia per produrre di più e meglio con meno input, in un contesto di agricoltura differenziata nei territori e nelle produzioni”.

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EFA News - European Food Agency
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