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CLARA MOSCHINI

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Von der Leyen: "Su agricoltura troppa polarizzazione, serve dialogo"

Il presidente della Commissione UE a confronto con gli attori del settore primario

Sui temi dell'agricoltura si avverte una "crescente divisione e polarizzazione" che solo attraverso il "dialogo" sarà possibile superare. E' stato all'insegna della mediazione il discorso tenuto dal presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in occasione dell'apertura del dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura a Bruxelles.

Alla presenza di rappresentanti di agricoltori, braccianti e comunità rurali, nonché delle industrie alimentari, delle associazioni ambientaliste e di consumatori, giunti da ogni angolo d'Europa, von der Leyen ha ricordato che "è grazie all’agricoltura europea – alle donne e agli uomini che lavorano la terra – che l’Europa dispone del cibo più sano e di altissima qualità al mondo. I nostri agricoltori", ha aggiunto, "operano quotidianamente in un mercato globale molto competitivo".

Spesso gli agricoltori rappresentano "la parte più vulnerabile nella catena del valore" e, comunque, meritano una "giusta remunerazione. Il nostro obiettivo", ha detto von der Leyen rivolta agli agricoltori presenti, "è sostenere i vostri mezzi di sussistenza e garantire la sicurezza alimentare europea. Ognuno di voi ha un ruolo da svolgere, ognuno di voi dal proprio punto di vista, ovviamente. I consumatori avranno un ruolo da svolgere, poiché le loro scelte guidano l’innovazione e la domanda. I genitori, ad esempio, cercano cibo sano per i loro figli. Scelgono con molta attenzione. I giovani chiedono sempre più cibo più sostenibile. I rivenditori e i trasformatori di prodotti alimentari sono altrettanto cruciali".

"Bisogna competere a livello globale e agire a livello locale", ha proseguito il presidente della Commissione Europea, ricordando che molti operatori del primo settore "si battono per il benessere degli animali e la biodiversità" e "difendono gli interessi dei meno abbienti, ad esempio combattendo lo spreco alimentare". E' sempre grazie agli agricoltori, ha affermato von der Leyen, "se siamo riusciti a superare momenti già molto difficili", come quelli della "pandemia", della "crisi energetica" o di "quella alimentare, entrambe innescate dall’aggressione russa contro l’Ucraina. Abbiamo anche sofferto di un’inflazione elevata, che ha influenzato sia i fattori di produzione agricoli che quelli alimentari. Quindi abbiamo già avuto momenti difficili da superare insieme. Ed è sorprendente vedere che il settore agroalimentare europeo abbia mostrato una notevole resilienza in tutto questo".

Altre sfide menzionate dal presidente della Commissione Europea sono gli "obiettivi collettivi del Green Deal europeo", la "concorrenza dall’estero", l’"eccessiva regolamentazione interna", fino al "cambiamento climatico", alla "perdita di biodiversità" e al "declino demografico". Il dialogo tra gli attori dell'agroalimentare europeo suscita una serie di interrogativi: "Come possiamo migliorare il tenore di vita degli agricoltori e l’attrattiva delle comunità rurali? Come può l’agricoltura essere sostenibile entro i confini del pianeta? Come possiamo sfruttare meglio la conoscenza e la tecnologia? Come possiamo migliorare il sistema alimentare europeo per un futuro competitivo e prospero?". Intorno a queste domande "trovare un consenso e una visione comune sulla via da seguire non è certamente un compito facile", ha ammesso von der Leyen. Rimane, tuttavia, ha concluso l'"immensa opportunità" di "dare forma al futuro e una parte essenziale dell’economia di domani", nella misura in cui "dipendiamo tutti dalla nostra campagna. Viviamo tutti con la natura e nella natura".



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