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CLARA MOSCHINI

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Francia/2. Macron dice no alla firma dell'accordo Ue-Mercosur

Gli agricoltori sono contrari all'intesa che rappresenta "la condanna a morte dell’agricoltura europea"

Un risultato le proteste degli agricoltori in Francia lo hanno già ottenuto. Le manifestazioni, infatti, sono riuscite a bloccare l'accordo Mercosur, una sorta di moloch commerciale i cui negoziati vanno avanti da oltre vent'anni. No all'accordo dicono gli agricoltori francesi e no dice adesso il governo Macron, stando alla presa di posizione del primo ministro francese Gabriel Attal e dei parlamentari di tutti gli schieramenti politici i quali hanno dichiarato a chiare lettere l’opposizione della Francia alla firma dell'intesao soprattutto per quella che viene considerata una mancanza di equivalenza negli standard ambientali tra Europa e Sud America. La Francia chiede, inoltre, garanzie sui cambiamenti climatici e sulla deforestazione.. 

Secondo gli agricoltori in protesta, i salari bassi, le ingenti tasse e la burocrazia, le prescrizioni degli standard comunitari e, in ultimo, gli accordi di libero scambio dell’Ue con altri Paesi o gruppi di Paesi extra-Ue rappresentano la condanna a morte dell’agricoltura europea. Proprio nei prossimi giorni la Commissione europea dovrebbe presentare una valutazione dell’impatto generale degli accordi commerciali firmati dall’Ue, da quello con la Corea del Sud (firmato nel 2011) a quello, appena ratificato con la Nuova Zelanda: la Commissione ne ha firmato uno con il Kenya e, come dicevamo, si appresta a firmarne altri due con il Cile e il Mercosur ossia con Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay. E il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha dichiarato che si stanno “negoziando ulteriori accordi con India, Indonesia, Australia, Mercosur, Thailandia e altri”.

In particolare, non va giù l’accordo U-Mercosur che sta ricevendo una dura opposizione da alcuni Stati membri tra cui Francia e Irlanda. Le critiche si concentrano sulle quantità di prodotti agricoli che si prevede di importare nell’Ue ogni anno: 99.000 tonnellate di carne bovina, 25.000 tonnellate di carne suina e 180.000 tonnellate di pollame e zucchero.

Secondo quanto dichiarato da Maxime Combes, economista e leader dell’opposizione all’accordo, la Commissione europea e i membri del Mercosur vorrebbero “firmare l’accordo al prossimo vertice ministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio, dal 26 al 29 febbraio, si dice nelle sale della Commissione” dopo il fallimento dello scorso luglio. 

“La conclusione dei negoziati con il Mercosur è a portata di mano prima della fine di questo mandato: lavoriamo per cogliere questa opportunità, che è di grande importanza geopolitica”, sottolinea Dombrovskis. Dal canto suo il governo francese ha ribadito la sua opposizione all’accordo nella sua forma attuale: i parlamentari francesi hanno espresso la stessa opposizione in una lettera al presidente Emmanuel Macron e in un’altra inviata alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

L’accordo di libero scambio tra l’UE e il Mercosur è sul tavolo dei negoziati da circa 20 anni e i negoziatori hanno trovato un terreno comune nel 2019, prima che le prese di posizione dell’allora presidente brasiliano Jair Bolsonaro smorzassero le relazioni. In seguito, con l’ascesa al potere del socialista Luiz Inacio Lula da Silva nel 2023, sono tornate le speranze di una rapida firma dell’accordo. Ma ora è la Francia a opporsi all’accordo.

“La Francia è chiaramente contraria alla firma del trattato Mercosur, come lo è stata fin dal primo giorno, per voce del presidente della Repubblica”, ha dichiarato venerdì scorso 26 gennaio il primo ministro Gabriel Attal durante una visita alla regione francese dell’Alta Garonna. Nel febbraio dello scorso anno, il presidente Macron aveva dichiarato che avrebbe respinto l’accordo se fosse entrato in vigore senza le cosiddette “clausole specchio” che richiedono che gli obblighi imposti dall’UE ai propri agricoltori si riflettano in qualche modo sugli agricoltori dell’area Mercosur.

La Commissione europea ha proposto che l’accordo sia accompagnato da uno strumento aggiuntivo contenente misure ambientali e sociali, ma né gli oppositori francesi né i leader sudamericani sono soddisfatti di questo approccio. 

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