Il parametro di riferimento per i prezzi mondiali delle materie prime alimentari è sceso ulteriormente a gennaio, anche se in misura lieve, guidato dalle diminuzioni dei prezzi dei cereali e della carne, che hanno più che compensato un aumento dei prezzi dello zucchero. Lo ha riferito l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) nel suo rapporto mensile.

L'Indice Fao dei prezzi alimentari, che misura le variazioni mensili dei prezzi internazionali di una serie di prodotti alimentari commercializzati a livello globale, a gennaio ha registrato una media di 118 punti, in calo dell'1% rispetto a dicembre e del 10,4% rispetto al valore corrispondente di un anno fa.

Le prime diminuzioni rilevanti si riscontrano per quanto riguarda i cereali (-2,2%) e in particolare del mais, ma non del riso, i cui prezzi, a gennaio, sono aumentati (+1,2%). Altro aumento, seppur molto lieve, è quello degli oli vegetali (+0,1%), che tuttavia, rimangono inferiori del 12,8% rispetto all'anno precedente.

L'Indice Fao dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è rimasto praticamente invariato rispetto al valore rivisto di dicembre, attestandosi al di sotto del 17,8% rispetto al valore di un anno fa. Quello della carne è diminuito per il settimo mese consecutivo dell'1,4% rispetto a dicembre. Ancora in controtendenza, i prezzi dello zucchero, aumentati dello 0,8% rispetto al mese precedente.