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CLARA MOSCHINI

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Gli italiani vanno verso un consumo consapevole di alcol

Ricerca Cga by Niq: il 22% prevede di smettere completamente di assumere bevande alcoliche nel 2024

Di buoni propositi, si sa, è lastricatro l'inferno, come si dice. E anche questo 2024 non fa eccezione. Nel consumo di vino, per esempio, gli italiani sembrano intenzionati quest'anno a prestare più attenzione alla salute mostrandosi più propensi a scegliere bevande analcoliche e a basso contenuto alcolico. Lo dice l'ultima indagine di Cga by NIQ che ha evidenziato come, più di un quinto, ossia il 22% dei consumatori italiani preveda di smettere completamente di bere a gennaio 2024.

Secondo l'indagine, inoltre, il numero di consumatori intenzionati a eliminare l’alcol sale al 30% tra coloro che hanno un'età compresa tra 18 e 34 anni, mentre il 40% degli intervistati intende ridurne il consumo.
Infatti, oltre la metà dei consumatori (56%) che stanno moderando l'assunzione di alcolici ha dichiarato che, a partire dal cosiddetto “Dry January”, l'iniziativa promossa da Alcohol Change UK per il benessere personale grazie alla rinuncia all’alcol per 31 giorni, uscirà meno spesso del solito. Una quota decisamente maggiore rispetto al 10% degli intervistati che, invece, intende uscire di più.

Sempre secondo l'indagine Cga, Il 61% delle persone, cioè tre consumatori su cinque, hanno dichiarato di voler consumare bevande analcoliche, tra cui caffè, tè e soft drink tra le tre scelte principali ed un quinto (20%) prevede di provare varianti analcoliche o a basso contenuto alcolico di bevande quali birra e cocktail. 

L'indagine Consumer Pulse suggerisce che l'interesse per il bere e il mangiare sano si estenderà ben oltre il mese di gennaio: infatti, l’82% dei consumatori concorda sul fatto che nel 2024 darà priorità alla salute e al benessere ed un terzo (32%) pensa di moderare il consumo di alcolici durante tutto il corso dell'anno.

“Dopo un periodo di feste intenso, i consumatori sono più attenti alla salute e alle spese, anche se molti di loro intendono ancora frequentare bar e ristoranti -spiega Daniela Cardaciotto, On premise sales leader di Cga by NIQ-. I locali che propongono alternative interessanti alle bevande alcoliche e che offrono un buon rapporto qualità-prezzo, possono da un lato soddisfare le nuove esigenze di consumo alcohol-free e dall’altro ampliare strategicamente la loro offerta”.




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EFA News - European Food Agency
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