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CLARA MOSCHINI

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Efsa-Ecdc: resistenza ad antimicrobici grave problema di salute pubblica

I due organismi UE lanciano l'allarme su batteri Salmonella e Campylobacter

Secondo un rapporto pubblicato oggi dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) congiuntamente al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), la resistenza dei batteri Salmonella e Campylobacter agli antimicrobici di uso comune continua a essere osservata di frequente nell'uomo e negli animali. La resistenza congiunta ad antimicrobici di importanza primaria in medicina umana rimane però molto bassa, tranne che in alcuni tipi di Salmonella e Campylobacter coli in alcuni Paesi. 

È inoltre aumentata la percentuale di isolati di Escherichia coli da animali destinati alla produzione di alimenti che presentano una "suscettibilità totale" o "zero resistenza" ai principali antimicrobici. Questo dato, insieme alla diminuzione della prevalenza di isolati di E. coli produttori di ESBL o AmpC - enzimi che possono rendere inefficaci alcuni antibiotici - dimostra i progressi compiuti nella riduzione dell’antibiotico-resistenza (Amr) in E. coli da animali destinati alla produzione di alimenti in diversi Stati membri dell'UE.

"Anche se abbiamo registrato risultati positivi tramite le misure attuate per ridurre l’Amr, è essenziale continuare a unire le forze per controbattere questa minaccia mondiale. L'approccio One Health ci ricorda che per affrontare l'antibiotico-resistenza è necessario congiungere le forze tra diversi settori: quello della salute umana, della salute animale e dell'ambiente", affermano all’unisono Ecdc ed Efsa.

Per Salmonella la resistenza ai carbapenemi è stata riscontrata in isolati dall'uomo, ma non da animali destinati alla produzione di alimenti; per E. coli la resistenza ai carbapenemi è stata rilevata in isolati da animali da produzione alimentare. Sebbene l'insorgenza di resistenza ai carbapenemi sia attualmente segnalata a livelli molto bassi in isolati sia dall'uomo che da animali, negli ultimi anni un numero crescente di Paesi ha segnalato la presenza di batteri produttori di enzimi carbapenemasi in varie specie animali. Ciò richiede attenzione e ulteriori indagini dal momento che i carbapenemi sono una classe di antibiotici di ultima istanza e qualsiasi rilevamento di resistenza ad essi è motivo di preoccupazione.
Tra il 2013 e il 2022, in pazienti umani, almeno la metà dei Paesi dichiaranti ha osservato tendenze all'aumento della resistenza ai fluorochinoloni in isolati di Salmonella Enteritidis e Campylobacter jejuni, solitamente associata al pollame. "Questo dato è preoccupante per la salute pubblica poiché nelle rare occasioni in cui le infezioni da Salmonella o Campylobacter evolvono in malattie gravi, i fluorochinoloni sono tra gli antimicrobici utilizzati per il trattamento", si legge nella nota congiunta di Ecdc ed Efsa.

Un terzo dei Paesi ha osservato tendenze alla diminuzione della resistenza ai macrolidi in isolati di Campylobacter dall'uomo, in particolare per C. coli. Questo dato è degno di nota perché l'aumento della resistenza ai fluorochinoloni fa sì che i macrolidi diventino sempre più importanti per il trattamento delle infezioni alimentari gravi nell'uomo. In due terzi dei Paesi dichiaranti la resistenza di isolati umani a penicilline e tetracicline è diminuita nel tempo in Salmonella Typhimurium, solitamente associata a maiali e vitelli. Questi antimicrobici sono utilizzati spesso per trattare infezioni batteriche nell'uomo e negli animali.

La resistenza agli antimicrobici rimane un grave problema di salute pubblica che deve essere affrontato su diversi fronti e da più soggetti. Sono necessarie misure specifiche per ridurre la comparsa e la diffusione di batteri resistenti agli antimicrobici. Tra questi promuovere un uso oculato degli antimicrobici, supportare il miglioramento delle prassi di prevenzione e controllo delle infezioni, incrementare la ricerca e l'innovazione nello sviluppo di nuovi antimicrobici nonché l’attuazione di politiche e procedure a livello nazionale.

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EFA News - European Food Agency
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