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CLARA MOSCHINI

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Recupero alimentare. Lombardia: oltre 1 mln pasti in più nel 2023

Più di 571 ton cibo raccolto grazie all'impegno di 70 associazioni attive in tre province

Oltre un milione di pasti. E’ quanto è stato possibile servire, nel 2023, a persone che ne avevano bisogno, grazie a oltre 571 tonnellate di cibo raccolto e recuperato. Attraverso sforzo e impegno volontari di 70 associazioni attive tra le province di Bergamo, Brescia e Mantova. I risultati del progetto di ‘recupero alimentare’ organizzato da Lions International sono stati presentati oggi in Regione Lombardia, dall’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi. Alla conferenza stampa sono intervenuti Pietro Fiocchi, europarlamentare, membro commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare; Fortunato Busana, presidente Cpa (Caccia, Pesca e Ambiente) e ideatore del progetto ‘Cinghiale solidale’; Michele Bornaghi, presidente Federcaccia Bergamo.

“Questo progetto solidale", dichiara Beduschi, "rappresenta un modello innovativo di gestione sostenibile delle eccedenze alimentari. Uno dei grandi temi in fatto di sprechi della nostra società. Quello che avanza non viene buttato ma utilizzato per fare del bene. Gli animali donati sono sanissimi, ed è stato particolarmente importante il lavoro svolto dai cacciatori nel ridurre il disequilibrio che ha portato l’eccessiva prevalenza del cinghiale in territori non vocati. L’aiuto solidale dato, poi, alle associazioni rappresenta un fil rouge molto importante, perché questo esempio possa ripetersi positivamente anche in altre province lombarde”.

Il progetto, nato nel 2019 per iniziativa del Lions Club International, ha previsto la realizzazione di una piattaforma di raccolta e smistamento del cibo, che vede la collaborazione tra associazioni di volontariato, aziende produttrici, commercianti e distributori. I prodotti ricevuti in dono vengono distribuiti gratuitamente alle associazioni che assistono famiglie in difficoltà. In questi anni, dal 2019 al 2023, sono state raccolte in totale oltre 1.500 tonnellate di derrate alimentari, per un valore di oltre 4 milioni di euro.

“Quando finisce la stagione", ha detto Fortunato Busana, "il cacciatore è custode della natura e sentinella dell’ambiente. Diventa volontario di protezione civile, donatore di sangue, in tanti sono alpini. Lo spirito della solidarietà ci accomuna, la caccia non è solo passione ma etica”. Iniziativa nell’iniziativa è quella del ‘cinghiale solidale’ che, grazie alla disponibilità del mondo venatorio bergamasco, ha portato lo scorso alla distribuzione di oltre 150 chili di carne che sono stati donati sottoforma di pranzi a due enti caritativi in occasione delle scorse festività.

“Il recupero alimentare è un caso di successo tra Regione Lombardia, Lions e mondo venatorio", ha detto Bornaghi. “Le squadre di caccia al cinghiale bergamasche, come pure diverse realtà di Federcaccia e più in generale del mondo venatorio, da tempo sono solite a perseguire attività benefiche. I ‘Cinghialai bergamaschi’, chiamati a sostenere il progetto “Cinghiale solidale”, hanno risposto concretamente. Federcaccia Bergamo ha organizzato le prime forniture di carne alle mense e sostenuto l’avvio dell’iniziativa con un contributo di 400 euro”.

“In questo momento", ha ribadito, in conclusione, l’assessore Beduschi, "nel quale caccia e cacciatori sono spesso oggetto di una campagna denigratoria che purtroppo fa breccia presso l’opinione pubblica, aderire a questo progetto di recupero alimentare mette in evidenza l’impegno del mondo venatorio. Impegno che si declina nella solidarietà e diventa fondamentale nell’ottica del contenimento del cinghiale per contrastare la piaga della Peste Suina Africana”.

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