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CLARA MOSCHINI

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Regione Liguria schierata su pesca del tonno rosso e pesca sportiva

Nuove richieste alla proassima riunione della Commission Politiche agricole al Masaf

“Chiederemo di inserire tra i punti all’ordine del giorno della prossima Commissione Politiche Agricole il confronto sulle criticità dei contingenti di cattura del tonno rosso stabiliti a livello nazionale, secondo parametri che penalizzano sia la piccola pesca professionale che la pesca sportiva e ricreativa". Si è espresso così l’assessore alla Pesca di Regione Liguria, Alessandro Piana che auspica una ripartizione di quote a livello regionale che conceda la possibilità a pescatori e pescasportivi liguri di poter effettuare catture.

"Non c’è alcuna imbarcazione ligure dedicata alla pesca professionale del tonno rosso che abbia a disposizione quote sui sistemi circuizione, palangaro e tonnara fissa che rappresentano complessivamente il 90% delle catture -aggiunge Piana-. Per la piccola pesca e la pesca ricreativa la situazione è altrettanto complicata. Basti pensare che la maggiore disponibilità di tonno rosso nel Mar Ligure si registra in autunno, periodo dell’anno in cui a livello nazionale si è già pressoché esaurita la quota assegnata coi criteri nazionali per la pesca, lasciando i pescatori nell’impossibilità di usufruire dei contingenti previsti. Per questo è necessaria una revisione delle quote su base regionale”. 

Sempre in tema di pesca, questa volta sportiva, l'assessore Piana ha parlato delle nuove misure tecniche per la pesca sportiva e ricreativa con il palangaro, facendo chiarezza sull’ultimo decreto del ministero dell’Agricoltura del 30 gennaio 2024 sulle misure tecniche delle due attività. "Trattandosi di una competenza esclusiva dello Stato che non prevede l’acquisizione di pareri o l’intesa nella Conferenza Stato Regioni -spiega Piana- va da sé che la Regione non abbia la potestà giuridica su questa materia. Occorre però sottolineare come si siano originate anche erronee valutazioni sul decreto stesso: la pesca con palangaro a fini sportivi e ricreativi non è vietata, ma limitata. Tuttavia questa limitazione incide negativamente sulla pesca dilettantistica che in Liguria è molto nutrita e penalizzarla porterebbe improvvide ricadute sul ciclo economico collegato". 

"Oltretutto -prosegue l'assessore- nei nostri porti abbiamo imbarcazioni iscritte che provengono in larga parte da Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, con gli indotti che ne conseguono. L'ultima cosa che vogliamo creare poi è l'inasprimento del rapporto tra pescasportivi e professionisti, che negli ultimi anni sono stati sempre più penalizzati per giornate e quantitativo di pesca o dimensioni delle reti". 

"Tra l’altro -conclude Piana- vorrei ricordare che questa pesca ricreativa è una pesca che si basa su una o due catture, molto limitata come pressione nell’ambito marino. Per tutelare la tradizione chiederò, quindi, di inserire il punto all'ordine del giorno della Commissione Politiche agricole, in modo da sensibilizzare i colleghi e proporre una interlocuzione specifica col ministero”. 

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