Formaggi, la formula delle dop per parlare ai giovani
Tre consorzi riuniti insieme per coinvolgere le nuove generazioni
L’unione fa la forza. Ma in questo caso anche notizia. Tre DOP italiane che si uniscono, nel segno della cultura, della promozione e della produzione sostenibile è, nel paese dei campanili, una rarità (basti ricordare la guerra delle mozzarelle nel 2017 tra Campania e Puglia). E invece no.
Casciotta di Urbino DOP (Marche e provincia Rimini - Emilia Romagna), Piave DOP (provincia Belluno - Veneto) e Provolone Valpadana DOP (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, provincia autonoma di Trento) fanno fronte comune e lanciano Generazione Formaggi, progetto mirato al rafforzamento delle filiere e alla rivitalizzazione delle aree di produzione, presentato pochi giorni alla Camera dei Deputati. Perché se è vero che le Dop sono il fiore all’occhiello dell’agroalimentare italiano ed europeo, con un valore di produzione di circa 5,2 miliardi e 8,6 miliardi di valore al consumo (dati Ismea Qualivita), lo spopolamento delle aree interne e il mancato ricambio generazionale rischiano di disperdere l’enorme patrimonio di ricchezza e conoscenza nel settore lattiero caseario di qualità.
“La nostra è un’iniziativa culturale e sociale”, spiega Vittorio Emanuele Pisani, direttore del Consorzio tutela Provolone Valpadana, “mirata a sostenere nel modo più efficace possibile con azioni a carattere divulgativo, formativo e scientifico, le produzioni casearie nel loro territorio di elezione. Certo, in Valpadana il contesto è più agevole. Ma nelle valli del Bellunese, zona di origine del Piave DOP, occorre incentivare i giovani a rimanere sul territorio. Del resto i regolamenti comunitari premiano chi inserisce iniziative di sostegno e a favore della sostenibilità nel proprio disciplinare di produzione. Ecco, noi siamo dei capofila e speriamo di essere seguiti presto da altri consorzi”. Insomma, le Dop come strumento per salvare l’occupazione nei territori svantaggiati e a rischio desertificazione.
Il tutto sotto l’egida di Aecis, Associazione Europea di Cultura Innovazione e Sostenibilità (nata nel 2018 cui aderiscono per l’appunto i tre consorzi).
“Occorre affrontare le sfide e attirare i giovani al mondo del latte e del formaggio, insegnando loro come utilizzare risorse come acqua, luce e gas in modo sostenibile”, sottolinea il presidente di Aecis Libero Giovanni Stradiotti. “Produrre formaggi significa socialità, famiglia, legame con il territorio. Ma anche rispetto degli animali. Aecis ha sposato infatti le linee guida dell’Osservatorio del Benessere Animale, fondatore del primo “sindacato per animali lavoratori”, assimilando le mucche a veri e propri soggetti in grado di apprezzare il miglioramento dell’ambiente di lavoro (e cioè della stalla). Standard di qualità ed etica nell’allevamento sono per noi must imprescindibili”.
La scelta di presentare Generazione Formaggi a Montecitorio non è del resto casuale. La legge n°36 dello scorso15 marzo 2024 (vedi EFANEWS 28/3/2024) supporta in toto l’iniziativa dei tre consorzi: stanziando156 milioni di euro dal 2024 al 2029 e 27,76 milioni annui dal 2030, la norma mira infatti a sostenere l’imprenditoria under 41 in agricoltura, favorendo l’insediamento e la permanenza dei giovani nel settore.
“La voglia di mettersi in gioco e le competenze sono la via per recuperare efficienza e competitività”, ha dichiarato Mirco Carloni - Presidente Commissione Agricoltura della Camera e primo firmatario della legge. “Per questo la norma prevede misure come un regime fiscale agevolato per il primo insediamento delle imprese giovanili, agevolazioni in materia di compravendita di fondi rustici, la concessione di un contributo, sotto forma di credito d’imposta, per le spese di formazione, agevolazioni fiscali per l’ampliamento delle superfici coltivate e un diritto di prelazione nelle procedure di alienazione e locazione. L’obiettivo è valorizzare la figura dell’agricoltore: la presenza nelle aree interne di aziende agricole, di cui le Dop sono massima espressione, rappresenta uno strumento fondamentale per preservare l’identità culturale di quei territori e per garantirne lo sviluppo socioeconomico".
EFA News - European Food Agency