Cibus. L'Italia cresce nell'agrifood più di tutta l'Europa
Dal 2013 al 2023 +27% rispetto alla media Ue (+12%). Soddisfazione in apertura di Salone dai ministri Lollobrigida e Urso
L'Italia cresce nell'agrifood e lo fa sapere dalla tribuna privilegiata di Cibus, la fiera dell'agroalimentare in corso di svolgimento a Parma fino al 10 maggio. Da qui, da Parma, in occasione del convegno inaugurale "Dinamiche competitive internazionali nel settore agroalimentare", sono stati presentati i dati della ricerca realizzata dal Cersi, Centro di ricerca per lo sviluppo imprenditoriale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Fiere di Parma.
Lo studio evidenzia in particolare come nel decennio 2013-2023 la crescita italiana nell’export agrifood sia stata del 27% rispetto al 12% della media europea. Un risultato che ha portato i prodotti agroalimentari italiani venduti all’estero a sfiorare 64 miliardi di dollari, circa il 10% dell’export europeo, che è pari a 679 miliardi di dollari, collocando il nostro Paese al quarto posto nel 2023 per sviluppo dell’export in Europa.
Il nostro Paese ha registrato una crescita in tutti i quattro principali comparti dell’agroalimentare: nel dairy la quota di mercato passa dal 3,46% dal 2013 al 4,75% del 2022, con un valore dell’export di 5,4 miliardi di dollari); nei prodotti a base di cereali il valore dell’export nel 2022 è di 8,3 miliardi di dollari, corrispondenti a una quota di mercato dell’8,34% (era il 7,95% nel 2013), nelle conserve e nei preparati di frutta e verdura l’export del 2022 vale 5 miliardi di dollari, con una quota di mercato del 6,46% (6,38% nel 2013) e nel settore beverage l’Italia ha anche scalato una posizione, passando dal terzo al secondo posto del ranking, con un valore nominale dell’export nel 2022 pari a 12,6 miliardi di dollari, corrispondenti ad una quota di mercato dell’8,5%.
Tutti dati che non possono non inorgoglire gli addetti ai lavori. Primo fra tutti il Governo. “Come dimostra il rapporto -sottolinea il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida intervenuto all'apertura del Salone- la nostra nazione, grazie all’impegno del Governo Meloni e al duro lavoro dei nostri agricoltori, produttori e imprenditori, sta dimostrando incoraggianti segnali di crescita. L’Italia si conferma terra di eccellenza e vincente nei mercati esteri. Uno straordinario risultato che evidenzia la qualità dei prodotti made in Italy, la solidità del nostro tessuto imprenditoriale e la nostra capacità di fare sistema per conquistare i mercati globali. L’Italia è una grande nazione e questi dati non possono che confermarlo: siamo una superpotenza della qualità”.
“Nella gamma della produzione internazionale noi siamo nella Serie A -aggiunge il ministro delle Imprese e made in Italy Adolfo Urso in apertura della kermesse-. La Food Valley di questo territorio è un vero e proprio modello di eccellenza nell’eccellenza che porta avanti tutti i valori che rendono grande il Made in Italy nel mondo. Il Salone internazionale dell'alimentazione Cibus a Parma, di fatto, fa la sua vera e grande riapertura dopo gli anni dei cigni neri e sono lieto di essere qui con tutte le altre istituzioni ma soprattutto con le imprese che sono i veri attori dell'economia -prosegue Urso-. Il nostro Paese, infatti, è composto da imprese e da persone che sono l'espressione autentica della peculiarità del nostro sistema industriale che porta sul mercato prodotti capaci di stare nel mondo perché considerati quelli belli, buoni e ben fatti e per questo nella gamma della produzione internazionale noi siamo nella serie A e lo siamo grazie all’alimentazione”.
A livello globale, l’Europa mantiene la leadership mondiale, con una quota di mercato del 2022 superiore al 40%. In particolare dal 2020 si può notare una leggera riduzione della quota di mercato dell’Europa a vantaggio di America e Asia: nel 2022, il 22,4% del food export mondiale è asiatico, mentre il 29,5% americano. Quote di mercato inferiori rispetto a quella del nostro continente, ma sicuramente rappresenta una dinamica “erosiva” da tenere sotto osservazione.
L’andamento emerge più chiaro se si guardano le serie storiche indicizzate, assumendo come base l’anno 2013: qui emerge chiaramente la diversa velocità relativa di crescita (e decrescita) negli anni delle macroaree. Il dato mondo, infatti, è la composizione di un’ America e un’Asia capaci di totalizzare rispettivamente +51% e +49%, a fronte di Europa cresciuta “solo” del 33%.
Dal canto suo, il presidente di Fiere di Parma Franco Mosconi ha evidenziato i numeri fondamentali di questa 22esima edizione: “tremila brand, oltre mille novità di prodotto, circa 3.000 top buyer provenienti da tutto il mondo”. Mosconi ha evidenziato, inoltre, come “questa edizione di Cibus cada in un momento particolarmente intenso sotto il profilo strategico per la nostra società: nella prima metà del 2023 abbiamo concluso un importante accordo societario con Fiera Milano, la quale ha conferito a Fiere di Parma il ramo d’Azienda TuttoFood. Stiamo già lavorando all’edizione 2025 di TuttoFood che si terrà a Milano dal 5 all’8 maggio del prossimo anno”.
“Dal 2016 il Polo fieristico -prosegue Mosconi- ha in essere una proficua collaborazione con Koelnmesse nel settore meccano-alimentare. Basti pensare ai numeri della recente edizione di Cibus Tec. Ebbene, forti di questi due passaggi, stiamo ora lavorando a un terzo, di cruciale importanza: ossia, il rafforzamento della partnership fra FdP e Koelnmesse lungo la direttrice Parma-Milano-Colonia”.
Positivo anche il commento di Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare. “L'industria alimentare è un comparto forte, in crescita e un settore che genera ricchezza grazie ai suoi prodotti e le sue imprese. Una concretezza che si riflette sulla grande fiducia che consumatori ci riservano e che sono testimoniati dal 93% dei cittadini che attribuiscono all'industria alimentare sviluppo sociale ed economico così come, il 94% vedono nel Made in Italy alimentare uno dei principali ambasciatori dell’italianità nel mondo e un traino per il nostro pil. Numeri di un'industria sana e competitiva che qui a Cibus sta mostrando tutto il suo valore”.
EFA News - European Food Agency