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CLARA MOSCHINI

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Sugar Tax/3. Si va verso il rinvio

Governo ancora diviso sulla misura: spunta l'ipotesi di un'entrata in vigore il 1° luglio 2025

Si sta davvero rivelando una telenovela con tanti colpi di scena, una grande decisione sul da farsi e, soprattutto, tante visioni divergenti sullo stesso argomento. Stiamo parlando della Sugar Tax, che ad appena tre giorni dall'approvazione dell'emendamento che la introduce (leggi notizia EFA News), il governo sarebbe pronto all'ennesima marcia indietro.

Al termine della riunione tra il presidente della commissione Finanze del Senato Massimo Garavaglia (Lega), il relatore del decreto Giorgio Salvitti (Nm), e il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, è emerso che la più probabile delle ipotesi sul tavolo sarebbe quella di un ennesimo slittamento dell'entrata in vigore dal 1° luglio 2024 al 1° luglio 2025, con lo scalino del prelievo più basso disegnato dall’emendamento governativo dal 1° luglio 2025 al 30 giugno 2026, cui seguirebbe l'applicazione piena dal 1° luglio 2026.

Le nuove disposizioni prendono forma da una manciata di subemendamenti, firmati da tre senatori di Forza Italia: Claudio Lotito (Commissione Finanze), Dario Damiano (Commissione Bilancio) e Maurizio Gasparri. Il più rilevante di tali subemendamenti fissa la la decorrenza della spalmatura dei crediti d'imposta in dieci anni dall'entrata in vigore della legge di conversione.

 A livello politico l'elemento determinante è la contrarietà di Forza Italia, che per voce del suo leader Antonio Tajani, ha espresso la propria contrarietà all'introduzione di qualunque nuova forma di imposizione fiscale, a partire dalla Plastic Tax, la quale - dopo sette rinvii - dovrebbe entrare in vigore il 1° luglio 2026. Tajani ha anche sottolineato che la retroattività "sarebbe incompatibile con principi dell'ordinamento tributario".

L'obiettivo è ora quello di eliminare la retroattività dallo stop alla compensazione dei crediti del Superbonus con i debiti previdenziali per i crediti acquisiti da banche e istituti finanziari. Per spalmare le detrazioni sarebbero necessari 390 milioni all'anno dal 2025 al 2028. E' incerto, tuttavia, se siano disponibili le coperture per il rinvio della Sugar Tax (68 milioni di euro) e per il suo differimento al 1° luglio 2026 (249,5 milioni di euro).

La discussione della norma ora passa nelle mani del Parlamento. Per il governo, che non può permettersi - meno che mai in questo momento - di comprimere i consumi, le alternative sono due: distribuire un nuovo bonus oppure cassare definitivamente la Sugar Tax.

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EFA News - European Food Agency
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