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CLARA MOSCHINI

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Olio d'oliva: utile a ridurre il rischio tumori

Lo rivela un'indagine congiunta Fondazione Umberto Veronesi Ets- Irccs Neuromed

Da uno studio italiano emergono gli effetti del consumo di olio d'oliva nel ridurre il rischio di mortalità non solo per malattie cardiovascolari, ma anche per tumori. I risultati raccolti dalla Piattaforma Congiunta Fondazione Umberto Veronesi Ets-Irccs Neuromed analizzando i dati di 23.000 persone seguite per dodici anni. È uno dei prodotti principali della dieta mediterranea e da tempo l’olio d’oliva suscita interesse in ambito scientifico anche per i suoi effetti sulla salute. Una nuova ricerca, da poco pubblicata sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition, suggerisce che il suo consumo regolare possa associarsi ad una ridotta mortalità non solo per le malattie cardiovascolari, ma anche per i tumori. 

Lo studio è stato realizzato nell’ambito del Progetto Umberto, condotto dalla Piattaforma Congiunta Fondazione Umberto Veronesi Ets - Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), in collaborazione con la Clinica Mediterranea Cardiocentro di Napoli e l'Università Lum "Giuseppe Degennaro" di Casamassima (BA). Il lavoro di ricerca è stato condotto con il contributo non condizionante dell’azienda Monini. L’obiettivo era chiarire il nesso fra consumo di olio d’oliva e rischio di mortalità per tumore, un aspetto sinora poco chiaro per gli epidemiologi.

“I benefici del consumo di olio di oliva sono ampiamente documentati in letteratura, soprattutto in relazione alla salute cardiovascolare", dice Emilia Ruggiero, primo autore dello studio e ricercatrice finanziata da Fondazione Umberto Veronesi Ets presso il Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’Irccs Neuromed – Tuttavia, si sa ancora poco sugli effetti dell’olio di oliva in relazione ai tumori, e la maggior parte dei dati disponibili proviene da popolazioni non Mediterranee. Ecco perché abbiamo voluto indagare il ruolo di questo alimento cardine della dieta mediterranea anche in relazione alla mortalità per tumore, utilizzando i dati raccolti dallo studio Moli-sani, una delle coorti di popolazione più grandi d’Europa”.

Il gruppo studiato comprendeva 22.892 persone, di cui 11.976 donne e 10.916 uomini con un'età media di 55,4 anni al momento dell'inclusione nello studio, che in media consumavano 23,3 grammi di olio d'oliva al giorno. Coloro che consumavano più olio d'oliva riportavano meno problemi di salute cronici, consumavano più frutta, verdura, legumi e pesce, e bevevano meno alcol.

Durante un periodo di oltre 12 anni di follow-up, si sono verificati 2566 decessi, di cui 939 per cancro, 910 per malattie cardiache e 723 per altre cause. Consumare tre o più cucchiai di olio d'oliva al giorno è stato associato a una minore probabilità di morte per qualsiasi causa. L'analisi dei biomarcatori ha mostrato che un consumo più elevato di olio d'oliva ha ridotto rispettivamente del 21,2% e del 13,7% il rischio di mortalità per tutte le cause e per il cancro, rispetto a consumi più contenuti (inferiore o uguale ad un cucchiaio e mezzo).

Lo studio, considerando le abitudini alimentari dei partecipanti, ha rivelato che consumare più olio d'oliva è legato a minori tassi di mortalità non solo per malattie cardiache, ma anche per cancri e tutte le altre cause di morte, indipendentemente dalla qualità generale della dieta.

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EFA News - European Food Agency
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