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CLARA MOSCHINI

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Siccità in Sicilia, crisi senza precedenti

Il governatore Schifani scrive al Governo e a Coldiretti in vista della manifestazione di domani 28 maggio

"Crisi senza precedenti, stiamo lavorando per mitigare effetti". Si esprime così il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani in una nota inviata alla Coldiretti in vista della manifestazione organizzata a Palermo per domani, martedì 28 maggio quando migliaia di agricoltori da tutta la Sicilia si mobiliteranno per una manifestazione organizzata da Coldiretti che si concluderà con un presidio permanente davanti a Palazzo D’Orleans, sede della Presidenza della Regione Siciliana. 

"Il Governo della Regione Siciliana -scrive il governatore nella nota- di concerto con il Governo nazionale e la Commissione Europea, sta affrontando con tutti gli strumenti previsti dalla legislazione vigente una crisi idrica senza precedenti e nessun appello è stato ignorato a difesa di un settore economico di fondamentale importanza per l’economia della Sicilia".

La lettera è diretta anche al presidente del Consiglio, ai ministri dell’Interno (Matteo Piantedosi), degli Affari esteri (Antonio Tajani) e dell’Agricoltura (Francesco Lollobrigida) e ai prefetti della Sicilia. Con la missiva, il governatore assicura "fuori da ogni sterile polemica, la "piena disponibilità all’ascolto di ogni concreta ipotesi progettuale finalizzata al superamento ovvero alla mitigazione degli effetti della crisi".

Schifani, tuttavia, nella considerazione che una crisi di tale dimensione non ha precedenti, esprime "profondo rammarico per le valutazioni espresse dalla Coldiretti nei confronti del governo regionale", ritenendo "strumentali e scomposti gli attacchi mossi da parte di un vostro dirigente" nel corso della riunione del 3 maggio. 

Nella lettera, il presidente Schifani, ribadendo che la Sicilia sta soffrendo a causa della più grave siccità degli ultimi 50 anni, ricorda tutte le iniziative messe in campo dal governo regionale, già a partire dallo scorso mese di febbraio: dalla dichiarazione di emergenza regionale a cui è seguita la richiesta dello stato di emergenza nazionale già accolta dal Consiglio dei ministri, con la conseguente ordinanza del dipartimento della Protezione civile e l’assegnazione di venti milioni di euro per i primi e più urgenti interventi. Oltre allo stanziamento di 10 milioni di Euro destinato all’acquisto di foraggi e al trasporto di acqua per le aziende zootecniche approvato dall’Ars, con il voto unanime di maggioranza e opposizione, su proposta del governo regionale. 

"Nel contempo -prosegue la nota della Regione Sicilia- è in corso una serrata interlocuzione con il ministro dell’Agricoltura per il riconoscimento all’Isola dei benefici del 'Fondo di solidarietà nazionale in deroga' e nel corso del prossimo Comitato di sorveglianza del Psr, in programma a Taormina il 28 e 29 maggio, sarà formalmente avanzata alla Commissione europea il riconoscimento delle condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali".

La manifestazione di domani viene considerata da Coldiretti "l’ennesimo grido d’aiuto dell’agricoltura dell’isola che combatte da settimane con animali che muoiono di fame e di sete, campi bruciati dalla siccità, con oltre il 70% di grano e fieno andato perso, e con ortaggi e frutta secchi.

“La situazione ad oggi in Sicilia è tragica -ha sottolineato Francesco Ferreri, presidente di Coldiretti Sicilia, nell'intervento che ha suscitato le reazioni della Regione Sicilia e del suo presidente-. In sei mesi sono stati costituiti tavoli permanenti, commissioni e sono stati stanziati aiuti, con il risultato che nessuno ha ancora avuto nulla. L’unica azione di supporto concreta -prosegue Ferreri- l’abbiamo fatta noi portando alle aziende un milione e mezzo di chili di fieno per sfamare gli animali. Stiamo correndo il serio rischio di perdere un patrimonio agricolo italiano unico che è anche la sola forma di reddito nella maggior parte della Sicilia”.

“In questi giorni -aggiunge Ferreri- arrivano bollette 'a 4 zeri' per il pagamento dell’acqua non fornita che hanno dell’inverosimile. Cifre astronomiche per mantenere delle strutture commissariate da oltre 30 anni. Quando piove l’acqua delle dighe non collaudate viene buttata in mare con uno spreco incredibile perché non si vogliono trovare soluzioni tecniche adeguate. E mentre il Governo nazionale ha stanziato 15 milioni a sostegno del settore -conclude il presidente di Coldiretti Sicilia- quello regionale è addirittura assente quando nell’Assemblea si discutono le azioni per i vari comparti. Di fronte a tutto questo si chiede una svolta definitiva della politica regionale, l’agricoltura deve essere centrale delle scelte economiche e strategiche”.

Fc - 41069

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