Etichette obbligatorie: sul tavolo UE la proposta tedesca
Il plauso di Coldiretti: "Riconosciuto ruolo dell’Italia come apripista nelle politiche a favore del consumatore"
Etichettatura d'origine obbligatoria per gli alimenti a partire dalla prossima legislatura europea. E' quanto proposto nei giorni scorsi dal ministro tedesco dell'Alimentazione e dell'Agricoltura Cem Özdemir, che ha rilanciato l'idea nel corso dell'ultimo Agrifish a Bruxelles. Germania e Austria chiedono congiuntamente una proposta rapida per un’etichettatura obbligatoria estesa, che consentirebbe agli acquirenti di prendere decisioni informate su ciò che acquistano, rafforzando allo stesso tempo la posizione degli agricoltori nazionali.
La delegazione tedesca, appoggiata da Francia, Portogallo, Estonia e Finlandia, alle quali si sono poi aggiunti altri Paesi tra cui la Spagna, ha presentato un documento per l’introduzione dell’etichetta d’origine obbligatoria sui prodotti alimentari venduti su tutto il territorio dell’Unione, sul quale la Commissione si è detta disposta a lavorare, anche se la questione sarà più probabilmente portata avanti dal prossimo esecutivo.
Il progetto fa parte della strategia Farm to Fork della Commissione Europea per un'agricoltura più sostenibile che prevede l'estensione dell'etichettatura a prodotti come latte, latticini, prodotti a base di carne, riso e pomodori trasformati. "Tutti traggono vantaggio quando l'origine degli alimenti viene pubblicizzata negli opuscoli, al banco o nei negozi agricoli", ha affermato Özdemir. Ciò significa che i consumatori possono optare per un maggiore benessere degli animali, un valore aggiunto regionale ed elevati standard ambientali. "Poiché le proposte della Commissione tardano ad arrivare, a livello nazionale siamo già andati il più lontano possibile secondo il diritto europeo", ha rimarcato il ministro, aggiungendo che "nel prossimo passo valuteremo l'estensione alla ristorazione fuori casa".
In Italia, la proposta tedesca ha raccolto il plauso di Coldiretti, secondo cui, in questo modo, si "riconosce il ruolo storico dell’Italia di apripista nelle politiche di garanzia verso il consumatore dopo la recente mobilitazione al Brennero della Coldiretti per la raccolta di un milione di firme per assicurare una piena trasparenza sul cibo".
L’etichettatura di origine obbligatoria dei cibi è una battaglia storica della Coldiretti ed è stata introdotta per la prima volta in tutti i Paesi dell’Unione Europea nel 2002 dopo l’emergenza mucca pazza nella carne bovina per garantire la trasparenza con la rintracciabilità e ripristinare un clima di fiducia. Da allora molti progressi sono stati fatti, con l’indicazione della provenienza che è stata estesa a circa i quattro quindi della spesa, anche se resta anonima l’origine dei legumi in scatola, della frutta nella marmellata o nei succhi, del grano impiegato nel pane, biscotti o grissini senza dimenticare la carne o il pesce venduti nei ristoranti.
EFA News - European Food Agency