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CLARA MOSCHINI

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Sace chiude la prima operazione di finanza islamica per il food & beverage

Garantito finanziamento erogato da Hsbc a Iffco, Gruppo internazionale del settore con 95 stabilimenti in 50 paesi

Sace ha annunciato un nuovo Programma Push con uno strumento sostanziale volto a sostenere la catena del valore italiana nel settore alimentare e delle bevande. Il programma è svcolto in collaborazione con il Gruppo Iffco, gruppo internazionale con sede negli Emirati Arabi Uniti che produce e commercializza una gamma di prodotti alimentari di largo consumo, derivati, intermedi e servizi. 

Il gruppo emiratino gestisce 95 stabilimenti in 50 Paesi (tra cui anche l'Italia, precisamente a Marcianise in provincia di Caserta), impiega circa 15.000 persone e raggiunge i cinque continenti con il suo portafoglio di oltre 80 marchi. Per la prima volta a livello globale, Sace ha garantito un finanziamento con una struttura di finanza islamica (Commodity Murabaha) a favore del Gruppo Iffco con, come unico partecipante, HSBC, uno dei più grandi gruppi bancari del mondo, primo istituto di credito europeo per capitalizzazione con 157,2 miliardi di Euro. 

La facilitazione del gruppo assicurativo-finanziario italiano controllato dal ministero dell’Economia, mira "a massimizzare le opportunità di business per le imprese del sistema agroalimentare italiano che rappresenta una componente fondamentale dell'interesse nazionale, garantendo al contempo nuove opportunità di esportazione per l'intera filiera coinvolta", come sottolinea il comunicato ufficiale.

“Siamo orgogliosi di essere al fianco di Iffco, uno dei principali operatori internazionali nel settore dei beni di largo consumo, e siamo fiduciosi che questa operazione aprirà numerose altre opportunità per le pmi italiane nei loro settori di interesse -spiega Michal Ron, chief international officer di Sace-. Inoltre, questa è la prima operazione di Push Strategy strutturata secondo i principi della finanza islamica che consentirà l'apertura di nuovi mercati in Medio Oriente e in altre aree geografiche con un impatto positivo sull'export italiano”.

L'intesa è stata strutturata secondi i principi finanziari della Sharia che proibiscono di prestare denaro chiedendo in cambio l'interesse (in arabo: riba), cioè una quantità superiore rispetto al denaro prestato. Più precisamente, il gruppo assicurativo-finanziario italiano controllato dal ministero dell’Economia, ha messo in atto un accordo chiamato "Commodity Murabaha": in esso, il costo del denaro più il margine di profitto è concordato dalle parti fin dall'inizio, nel rispetto degli standard etici della finanza islamica.

“Ringraziamo Hsbc e Sace per il successo condiviso nella creazione di una struttura islamica 'global first' nell'ambito del programma Push di Sace che esemplifica la partnership, l'ingegno e l'impegno delle nostre tre istituzioni”, aggiunge Ram Ramanathan, group director e group cfo di Iffco. Gli fga eco Samir Nayak, direttore della Tesoreria del gruppo emiratino: “abbiamo progettato -dice- in modo creativo una struttura finanziaria che si basa su parametri complessi per sincronizzare le clausole Eca e inserirle in una struttura islamica per offrire una soluzione innovativa rispetto all'offerta convenzionale”.

“Questa transazione -conclude Alexei Rybakov, head of export finance Menat di HSBC- segna un ulteriore sviluppo delle strutture conformi alla Sharia. Transazioni transfrontaliere innovative come questa stanno accelerando il commercio e gli investimenti tra Europa e Medio Oriente. Siamo orgogliosi del ruolo svolto e ci congratuliamo con Iffco e Sace per il raggiungimento dei loro obiettivi alle due estremità del corridoio”.

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EFA News - European Food Agency
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