Intesa Sanpaolo /2. Pmi: Italia investe più di Francia, Spagna e Germania
Lombardia prima tra le regioni esportatrici, con 163,6 mld euro di giro d'affari
![Import Export](https://www.efanews.eu/resources/big/39dc3357f43868b5307fc71564f8d03c.jpg.webp)
L’economia italiana negli ultimi anni ha mostrato un’evoluzione migliore rispetto alla crescita media dell’area dell’euro. Una spinta importante è venuta dagli ottimi risultati ottenuti sui mercati internazionali, dove si sono distinte le Pmi italiane che realizzano più della metà del nostro export. Lo rileva l'analisi del contesto economico, a cura della Direzione e Ricerche di Intesa Sanpaolo, in occasione del lancio del nuovo tour di "Imprese Vincenti" (leggi notizia EFA News).
La Lombardia, con 163,6 miliardi di euro nel 2023, è la prima regione italiana per export con un peso sul totale Italia del 26,5%. Un elevato contributo viene dalle province di Milano e Monza e Brianza, con 72 miliardi di euro esportati lo scorso anno. I primi settori per vendite all’estero di queste province sono sistema moda, meccanica, chimica, farmaceutica, elettronica, elettrotecnica, metallurgia e agroalimentare, tutti in forte crescita negli ultimi anni. Nel complesso le esportazioni di Milano e Monza e Brianza tra il 2016 e il 2023 sono aumentate del 52%.
Alla buona dinamica dell’economia italiana ha contribuito anche la forte ripresa degli investimenti che tra il 2016 e il 2023 hanno registrato un aumento pari al 35,7% a prezzi costanti in Italia (+31% per la Lombardia). Abbiamo investito decisamente di più rispetto ai nostri principali competitor: la Francia ha messo a segno un progresso del 19,2%, la Spagna +14,3%, mentre la Germania si è fermata al +4,5%.
Si tratta di un cambio di passo significativo rispetto al recente passato: basta pensare che tra il 2008 e il 2016 i nostri investimenti si erano ridotti del 22,4% (-21,6% per la Lombardia), mentre quelli tedeschi erano saliti del 9,9%. Industria 4.0 (dal 2017) e Superbonus (dal 2021) spiegano questa performance, sintesi del balzo delle costruzioni (+47,1% nel periodo 2016-2023), ma anche della dinamica degli investimenti italiani in macchinari, mezzi di trasporto e Ict (+29,3%) e in beni immateriali (R&S e software, +20,2%).
Dal canto loro, le imprese manifatturiere lombarde hanno le risorse per continuare a investire in tecnologia e in transizione green. Negli ultimi anni si è rafforzata notevolmente la struttura patrimoniale: tra le imprese manifatturiere lombarde oggi il patrimonio netto rappresenta una quota superiore a un terzo del passivo, mentre negli anni 2000 non si raggiungeva il 20%. Inoltre, nel post-pandemia le disponibilità liquide nell’attivo, cuscinetto contro i rischi e risorse per investire, sono aumentate notevolmente: in Lombardia dopo aver raggiunto il picco dell’11% nel 2021, si attestano ora al 9,5%.
I ritorni degli investimenti in sostenibilità e in tecnologia sono rilevanti. realizzato dal Research Department di Intesa Sanpaolo sulle performance di 6.396 imprese manifatturiere di Milano, Monza e della Brianza evidenzia chiaramente quali sono i vantaggi degli investimenti sulle leve immateriali. Le imprese con brevetti, certificazioni di qualità e certificazioni ambientali hanno mostrato una crescita del fatturato, tra il 2022 e il 2019, superiore (in valori mediani) rispetto a quelle che non si sono attivate su questi fronti. L’adozione di queste strategie presenta ritorni anche in termini di redditività: l’Ebitda Margin delle imprese che hanno investito in innovazione, qualità e ambiente è superiore rispetto a quello delle altre imprese. I vantaggi sono significativi anche per chi investe in fonti rinnovabili. Tra le imprese manifatturiere del territorio di Milano, Monza e della Brianza a più elevata marginalità unitaria (quelle cioè posizionate nel miglior 25% per Ebitda Margin sia nel 2019 sia nel 2022) la quota di aziende che utilizza impianti di autoproduzione di energia è più alta e pari al 12,6%; nel resto del tessuto produttivo ci si ferma al 9%. Il divario è rilevante per tutte le dimensioni aziendali, ma soprattutto per le micro-imprese.
EFA News - European Food Agency