Coop: al via campagna "Foresta Blu"
Obiettivo è il monitoraggio della posidonia oceanica, sentinella della qualità dei nostri mari
A guardarla sembra solo un’alga, in realtà Posidonia oceanica è una pianta marina, endemica del mar Mediterraneo, dalle straordinarie potenzialità. Ogni metro quadrato di prateria può generare quotidianamente da 4 a 20 litri di ossigeno e rappresenta un habitat ideale per la biodiversità e un luogo eletto di riproduzione e nursery. La sua presenza aiuta lo stoccaggio sottoterra di anidride carbonica e le sue foglie sono dimora permanente per circa il 25% delle specie marine del Mediterraneo. Nonostante ciò, le praterie di posidonia sono in costante e progressiva regressione a causa dell’azione dell’uomo sia sulle spiagge (cementificazione e turismo) sia a largo (ancoraggi e pesca). Si stima che negli ultimi 50 anni la loro presenza nel nostro mare sia diminuita di oltre il 30% e la regressione stia proseguendo.
Da queste premesse nasce “Foresta Blu”, la nuova campagna di Coop che prosegue così il suo impegno nella tutela dell’ambiente già dimostrato con “Un mare di idee nelle nostre acque”, la precedente campagna che nell’arco di un triennio ha permesso l’installazione di 46 Seabin (i cestini del mare) in grado di raccogliere rifiuti in decine di porti d’Italia. Dal 2023 membro della Water Defenders Alliance, alleanza tra imprese creata per generare un impatto concreto nella difesa delle acque, Coop rinnova la collaborazione con LifeGate e conferma il suo impegno per far tornare a respirare i nostri mari.
Al fianco di Coop e LifeGate, l’Istituto Europeo per l’innovazione e la sostenibilità Eiis, due team di ricercatori universitari sia dell’Università di Genova sia dell’Università di Bari, sub e biologi professionisti tra cui docenti ed esperti dell’International School for Scientific Diving (Issd), associazione no profit e prima scuola italiana di formazione di ricercatori scientifici subacquei e l’equipaggio “ecologico” della barca a vela Anywave. Non manca la community di attivisti under 35, coinvolti in corsi ed esperienze in mare sulla biodiversità subacquea, e ovviamente i soci e clienti, che potranno partecipare acquistando piantine di Sansevieria tra l’8 giugno e l’8 settembre. Per ogni pianta 1 euro sarà devoluto al progetto.
“Siamo certi che non si possa parlare di futuro senza guardare alla salute del nostro pianeta oggi e siamo allo stesso modo convinti che ogni protagonista dell’economia del Paese possa fare la sua parte nella lotta al cambiamento climatico", osserva Maura Latini, presidente di Coop Italia. "Questo progetto rispecchia tutte le caratteristiche dell’agire di Coop nella società. Alla conoscenza, che amiamo condividere con le generazioni più giovani, associa la competenza dei nostri partner scientifici e dei professionisti delle Università, l’esperienza del team di Anywave che vive quotidianamente il mare, e l’impegno dei nostri soci e consumatori che da sempre ci sostengono nelle nostre campagne ambientali. È una sfida, ce ne rendiamo conto, i cui risultati non possono essere previsti ma sappiamo che seminare innovazione e conoscenza oggi è il modo più proficuo per raccogliere rigogliosi frutti domani”.
Si parte tra maggio e giugno con 200 metri quadrati di posidonia reimpiantata a largo dell’Isola di Bergeggi, Area Marina Protetta in provincia di Savona, habitat preservato e ideale per l’attecchimento di nuove praterie. Realizzata in collaborazione con l’Università di Genova e la professoressa Monica Montefalcone, e con il supporto tecnico dell’Issd, coordinato dal suo direttore Stefano Acunto, l’operazione consiste nell’utilizzo dell’innovativo protocollo di riforestazione ideato proprio dall’International School for Scientific Diving. Una tecnica sostenibile che prevede l’installazione sul fondale di biostuoie costituite da reti di fibra di cocco per ripristinare porzioni di posidonieti degradati. Sopra a queste biostuoie vengono innestate talee di posidonia, recuperate tra quelle strappate dalle praterie naturali ad opera delle mareggiate o da attività antropiche che verranno monitorate per i 24 mesi successivi per verificarne l’attecchimento.
Un habitat, quello dell’Area Marina Protetta di Bergeggi, gestita dal Comune di Bergeggi e diretta da Davide Virzi, caro a questa pianta marina che già nel 2023 ha superato la sperimentazione di un impianto attecchito per oltre il 70% della superficie dopo 12 mesi. Stesso iter si seguirà nel 2025 davanti l’Isola d’Elba. Con lo stesso team di lavoro, a settembre 2024 saranno individuate e monitorate le aree dove sorgono praterie di posidonia in regressione e, nel 2025, avverrà la riforestazione di 100 metri quadrati di posidonia e il posizionamento di un campo boe in grado di garantire la protezione in superficie e scongiurare così ancoraggi troppo invasivi per il fondale marino.
Discorso diverso quello dell’Adriatico dove la posidonia, per le sue particolari esigenze ecologiche, lungo la costa italiana è presente solo a partire alle coste della Puglia e non si spinge più a nord delle isole Tremiti. In collaborazione con un team di ricercatori dell’Università di Bari, nelle acque di Monopoli, Torre Guaceto e Savelletri, si procederà agli inizi di luglio 2024 al monitoraggio scientifico dei tre grandi posidonieti presenti per verificare lo stato di regressione o conservazione di praterie già esistenti e si godrà della presenza della barca a vela Anywave per sviluppare un’azione di conoscenza e sensibilizzazione sul tema.
EFA News - European Food Agency