Ri.Nova: patrimonio netto a oltre 4,5 mln euro nel 2023
Cooperativa per innovazione in agricoltura rinnova cariche e riconferma Stefano Lazzarini presidente
È positivo il bilancio 2023 di Ri.Nova, cooperativa dedicata alla innovazione in agricoltura, nata dalla fusione del Centro Ricerche Produzioni vegetali (Crpv) e di Alimos. L’ente di ricerca chiude infatti con un utile di esercizio pari a 64.488 euro. Questo risultato ha portato il patrimonio netto a superare i 2,7 milioni di euro, mentre il valore della produzione è stato complessivamente di 4.567.842 euro, ovvero 1 milione e mezzo in più del 2022.
Oltre all’approvazione del bilancio avvenuto lo scorso 29 maggio, venerdì 31 sono state rinnovate le cariche del Consiglio di amministrazione che ha visto Stefano Lazzarini riconfermato nella carica di presidente, mentre vicepresidente è stato nominato il neoconsigliere Ilenio Bastoni, del direttivo di Terremerse. Entrano come consiglieri anche Riccardo Rocchi, Guido Cavina, Marco Borgatti. Riconfemati: Luigi Bianchi, Claudio Biondi, Giovanni Campagna, Fabio Deidda, Giuliano Donati, Francesco Gambi, Alberto Grassi, Massimiliano Laghi, Realdo Mastini e Davide Vernocchi.
“Al buon andamento del 2023 e alle prospettive favorevoli previste per il 2024 e il 2025 hanno contribuito il rafforzamento di una capacità progettuale che, anche tramite linee di finanziamento pubbliche e bandi, va a rapportarsi in maniera sempre più stretta con le esigenze del sistema produttivo, che si trova a dover fronteggiare problemi enormi, stretti tra cambiamenti climatici, diffusione e recrudescenza di nuove e vecchie avversità, con sempre meno agrofarmaci a disposizione, conseguenza di direttive comunitarie molto restrittive, per assecondare le quali la ricerca non è ancora riuscita a mettere a punto valide strategie alternative”, dichiara il presidente Stefano Lazzarini, appena riconfermato nella carica.
Allo stesso tempo il 2023 è stato un anno particolarmente impegnativo per Ri.Nova. L’alluvione di maggio che ha colpito il territorio emiliano-romagnolo come sappiamo ha causato ingenti danni alle colture e ai terreni. Dalla ricognizione della Regione in merito ai danni causati dagli eventi alluvionali, emerge il coinvolgimento di 21 mila aziende agricole, il 49% dell’intera regione, colpendo soprattutto vite, pesche e nettarine, albicocche, kiwi e pero. Gli esperti dell’ente di ricerca si sono quindi attivati per fronteggiare l’emergenza.
“È stato composto il gruppo di lavoro “Emergenza Terreni Alluvionati” formato da agricoltori e tecnici della base sociale di Ri.Nova, ricercatori esperti su tematiche agronomiche, fisiologiche e del suolo, nonché funzionari regionali che durante l’estate 2023 hanno eseguito sopralluoghi e incontri tecnici in campo nelle aree più interessate, differenti sia per tipo di sedimenti depositati, che per l’altezza e durata della sommersione", spiega Lazzarini. "Il gruppo di lavoro ha consentito così di favorire il confronto collegiale in merito allo stato attuale del suolo e delle piante, oltre che agli interventi necessari a ripristinare e rigenerare i suoli alluvionati nell’ambito dei diversi settori produttivi colpiti: Frutticolo, Vitivinicolo, Orticolo e Grandi Colture”.
EFA News - European Food Agency