McDonald's non può usare il marchio Big Mac per il pollo in Ue
Il divieto di uso del termine in una sentenza ddella Corte di Giustizia
McDonald's non ha più il diritto di utilizzare il termine “Big Mac” per i prodotti a base di pollame dopo che non lo ha utilizzato per cinque anni consecutivi. Il divieto è stato sancito oggi dalla Corte di Giustizia Ue dopo che la catena concorrente irlandese Supermac's aveva fatto causa nel 2019 proprio sulla proprietà intellettuale del Big Mac (vedi articolo EFA News). Contro la decisione era stato presentato appello, ma oggi la Corte di Giustizia ha chiuso la vicenda dichiarando che, per alcuni prodotti e servizi, "McDonald's non ha dimostrato un uso effettivo per un periodo ininterrotto di cinque anni nell'Unione".
Supermac's e McDonald's, rispettivamente catena di ristorazione rapida irlandese e una americana, sono coinvolte da 5 anni in una controversia riguardante il marchio dell'Unione europea Big Mac: il marchio era stato registrato a favore di McDonald's nel 1996. Nel 2017 Supermac's ha presentato una domanda di decadenza di tale marchio rispetto a taluni prodotti e servizi ritenendo che il brand "non fosse stato oggetto di un uso effettivo per detti prodotti e servizi nell'Unione per un periodo ininterrotto di cinque anni". Nel 2019, come abbiamo detto, l'Euiopa, l'Ufficio per la proprietà intellettuale dell'Ue ha respinto il ricorso di McDonald's contro la catena di fastfood irlandese.
L'Euipo, all'epoca, aveva parzialmente accolto la domanda confermando, tuttavia, la tutela conferita dal marchio contestato a McDonald's, "in particolare, per gli alimenti a base di carne e di pollame e i panini con carne e con pollo, nonché per servizi forniti o connessi alla gestione di ristoranti e di altri locali o infrastrutture di ristorazione per il consumo e il drive-in e per la preparazione di piatti da asporto".
Con la sua sentenza di oggi, il tribunale annulla e riforma parzialmente la decisione dell'Euipo, limitando ulteriormente la tutela conferita dal marchio contestato a McDonald's. Il tribunale, infatti, dichiara che "McDonald's non ha dimostrato che il marchio contestato sia stato oggetto di un uso effettivo per quanto riguarda i prodotti 'panini con pollo', i prodotti 'alimenti a base di pollame' e i servizi preparazione di piatti da asporto forniti o connessi alla gestione di ristoranti e di altri locali o infrastrutture di ristorazione per il consumo e il drive-in".
Le prove prodotte d McDonald’s, sottolinea la sentenza, "non forniscono alcuna indicazione sull’entità dell’uso del marchio per tali prodotti e segnatamente per quanto concerne il volume delle vendite, la durata del periodo in cui gli atti di uso sono stati compiuti e la loro frequenza".
"Pertanto -conclude la Corte di Giustizia Ue-, le prove prese in considerazione dall’Euipo non consentono di dimostrare l’esistenza di un uso effettivo del marchio contestato per detti prodotti". In più, aggiunge il tribunale, gli elementi di prova prodotti da McDonald’s non consentono di dimostrare che il marchio contestato sia stato utilizzato per i "servizi forniti o connessi alla gestione di ristoranti e di altri locali o infrastrutture di ristorazione per il consumo e il "drive-in"; preparazione di piatti da asporto".
EFA News - European Food Agency