It does not receive public funding
Editor in chief:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

La moda del latte crudo fa danni

Il papà di un bambino ridotto in stato vegetativo: "Prodotti pericolosi, grave che Slow Food li promuova"

"Il latte crudo è pericoloso per la salute e purtroppo dispiace che Slow Food possa promuovere prodotti di questo tipo. Sono arrabbiato e amareggiato". Parole pesanti, decise, ma soprattutto molto sentite quelle pronunciate da Giovanni Battista Maestri, padre di un bimbo che dal 2017, quando aveva 4 anni, colpito da sindrome emolitico-uremica (SEU), si trova in stato vegetativo per aver mangiato un formaggio lavorato a latte crudo, cioè con latte non pastorizzato. Lo sfogo del papà è stato ospitato sul quotidiano Il Dolomiti, e ricorda che il formaggio era prodotto da un caseificio trentino, ed è risultato contaminato dal batterio dell'escherichia coli, produttore di una potente tossina detta Shiga-tossina. "Oggi mio figlio ha 11 anni e non ci riconosce -aggiunge Maestri-. Sua sorella ci prega di farlo guarire. Ma è impossibile. Posso solo fare informazione e dire a tutti che quel prodotto è veleno per i bambini".

"Ho acquistato un pezzo di formaggio, era pubblicizzato come 'ideale per la merenda dei bambini' non sapevo fosse a latte crudo -dice Maestri in un'altra intervista al Gambero Rosso-. Anche sapendolo non mi sarei posto il problema. Non conoscevo la pericolosità per i bambini dei prodotti a latte crudo. Sono stato io a darlo da mangiare a mio figlio. Due giorni dopo il bambino ha iniziato ad accusare crampi alla pancia".
 
Maestri, già distrutto per la situazione del figlio, deve ingoiare anche il boccone amaro di un intervento di Slow Food che difende il latte crudo. A intervenire sul tema è stato Giampaolo Gaiarin, tecnologo e responsabile dei Presidi Slow Food caseari, parlando all'assemblea annuale di Slow Food Trentino Alto Adige svoltasi il 3 giugno scorso. Secondo quanto riportato e Il Dolomite, Gaiarin ha evidenziato come il latte crudo non possa essere considerato semplicemente un latte non pastorizzato, ma un vero e proprio modo di produrre diverso rispetto allo standard di produzione. 

"L’allevatore che lavora con professionalità e cultura - ha detto Gaiarin- con la massima cura al benessere animale e attenzione nelle fasi di trasformazione deve lavorare a latte crudo. Solo così potrà dar vita a un formaggio non standardizzato, espressione del territorio". Il latte pastorizzato, infatti, ribadiva l'esperto, nasce per essere trasferito nel tempo e nello spazio, per garantire la massima uniformità che richiede l’industria: il processo di pastorizzazione azzera la storia di quel latte ed ogni legame con essa.
 
Sarà. Di certo è che l'intervento non è andato giù a Maestri che, dal canto suo, bolla l'opinione di Slow Food come "pericolosa", esattamente allo stesso modo in cui tratta il latte crudo. Che, pochi giorni ha, ha mietuto un'altra vittima: il 21 maggio, infatti, in Liguria, un altro bimbo, Elia, questa volta di 3 anni, è morto per aver sviluppato (anche lui) la malattia rara, cioè la sindrome emolitica-uremica, anche in questo caso causata dall'aver mangiato un formaggio a latte crudo contaminato dal batterio escherichia coli durante un soggiorno in montagna.
 
"Queste tragedie non si devono ripetere ma c'è una grande ignoranza sulla nostra effettiva tradizione alimentare -sottolinea Maestri-. Nel 2012 i Cdc, i Centers for disease control and prevention, i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, hanno pubblicato un rapporto in cui si evidenzia che i latticini non pastorizzati presentano una probabilità di causare malattie alimentari 150 volte maggiori rispetto ai prodotti pastorizzati. Un esperto dell'Fda-Food and drug administration americana, l'Agenzia per gli alimenti e i medicinali ha definito senza mezzi termini il consumo di latte crudo l’equivalente alimentare della roulette russa. Nulla di tutto questo ha avuto effetto sulla popolazione, che non solo continua a ingerire prodotti non trattati ma insiste nel somministrarli a consumatori che non hanno né la scelta né la capacità di comprendere il dibattito".

fc - 41382

EFA News - European Food Agency
Similar
◄ Previous page