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CLARA MOSCHINI

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Sicurezza alimentare? Ok la scienza, ma c'è influenza anche di tv e internet

Ricerca promossa dal Cluster Agrifood Nazionale: il 59% degli italiani si fida della tv, meno dei giornali

Mascarino (Federalimentare): "Emerge con chiarezza che per gli italiani la scienza, la tecnologia e l’innovazione sono le soluzioni per contrastare i rischi legati alla sicurezza alimentare".

In occasione della Giornata mondiale della Sicurezza Alimentare, proclamata il 7 giugno dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, oggi alla Camera dei Deputati è stato presentato l’evento “La sicurezza alimentare è scienza”, promosso e organizzato dal Cluster Agrifood Nazionale CL.A.N. Lo scopo dell'evento e del tema trattato è aumentare la consapevolezza e l’importanza che la sicurezza alimentare riveste per i cittadini, illustrandone i progressi metodologici, i processi e gli scenari futuri del food safety.

L’evento, seguendo la risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu che invita tutte le autorità, l’industria, i consumatori, le organizzazioni internazionali competenti, le ong e il mondo accademico a partecipare alle attività di promozione della sicurezza alimentare a tutti i livelli” ha chiesto all’Istituto Piepoli di interrogare i cittadini italiani su quale fosse il loro grado di fiducia nella scienza, nel progresso tecnologico e nell’industria alimentare e quali i rischi percepiti per il raggiungimento della sicurezza alimentare da raggiungere entro il 2030.

Fiducia nella scienza e nell’industria

Dalla survey risulta che il 60% degli italiani ha fiducia nel progresso scientifico e tecnologico: la fetta più ampia appartiene ai giovani fra 18 e 34 anni che rappresentano il 75% del dato complessivo aggregato. Anche l’industria alimentare, grazie al suo processo produttivo, svolge un ruolo molto importante nel consolidare questo sentiment positivo: Osservando il dato complessivo aggregato rivolto all’industria, la fiducia della popolazione è pari al 71%. Anche in questo caso, sono i giovani coloro che lo esprimono maggiormente: per l’80% al primo posto tra le priorità c'è l’etichettatura degli alimenti, seguito dalla certificazione di qualità (79%) e dalla trasparenza (78%). 

Ricerca scientifica

La ricerca scientifica ha fatto breccia tra i consumatori, sottolinea la ricerca: il 78% degli intervistati, infatti, dichiara di conoscere una o più applicazioni in materia. Il 25% la identifica con l’etichettatura alimentare intelligente, il 21% con la conservazione degli alimenti, mentre un 20% con l’agricoltura di precisione e con l’intelligenza artificiale. La scienza poi è percepita come un vantaggio: per il 35%, infatti, l’innovazione garantisce una maggiore conservazione degli alimenti, per il 32% aumenta la produttività e per il 28% si riduce lo spreco alimentare. Senza l’uso di tecnologie applicate al settore alimentare, invece, per il 31% degli italiani i rischi maggiori potrebbero riguardare la perdita dell’autenticità di alcuni prodotti, per il 25% verrebbero compromessi i livelli occupazionali, mentre per il 27% potrebbe aumentare l’uso degli OGM.

Rischi alimentari percepiti

Il ventaglio dei rischi alimentari percepiti spazia tra tutte e tre le aree di rischi alimentari: biologico, chimico e fisico. Tra i rischi sono compresi gli antibiotici o ormoni ma anche le preoccupazioni legate al cibo conservato in maniera non corretta o scaduto e alla presenza di OGM (20%). Più bassi i dati riferiti alla presenza di corpi estranei (micro-plastiche) per il 18%; cibo proveniente da Paesi non controllati 17%, mentre per il 16% i rischi sono legati alla presenza di virus o batteri. 

Tv e Internet sono le fonti più accreditate e anche quelle considerate fra le più affidabili quando si parla di temi legati alla food safety: per il 59% degli italiani, infatti, la televisione è il mezzo di informazione più affidabile e credibile, seguito da Internet per il 19%. Giornali, stampa, social media e influencer invece sono i meno affidabili e sono giudicati rispettivamente al 14%, al 6% e all’1%. Anche per quanto riguarda la divulgazione, la Tv risulta il media più diffuso per il 62% degli italiani, seguito da Internet al 38% e dalla stampa al 23%

"Il nostro impegno è quello di sostenere e promuovere l’opera di organizzazioni che, con dedizione e competenza, contribuiscono alla sicurezza alimentare, anche attraverso l’innovazione e la creazione di nuove competenze. Siamo certi che grazie alla vostra collaborazione e al nostro supporto, riusciremo a costruire un futuro più sicuro e prospero per l’agroalimentare italiano”, sottolinea il ministro dell’Agricoltura, della sostenibilità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida in un messaggio di saluto inviato agli organizzatori in occasione dell’apertura dei lavori.

Per Paolo Mascarino, presidente del Cluster Agrifood Nazionale CL.A.N. e di Federalimentare, “dall’evento odierno, il dato che emerge con chiarezza è che per gli italiani la scienza, la tecnologia e l’innovazione sono le soluzioni per contrastare i rischi legati alla sicurezza alimentare. È un dato che ci conforta perché il ruolo che svolgiamo in materia di ricerca e innovazione è percepito come indice di qualità e di fiducia verso il settore, che rappresenta un valore indiscusso per garantire ai consumatori cibo sicuro, buono e ben fatto”. 

Emanuele Marconi, presidente CTS Cluster Agrifood Nazionale CL.A.N e Direttore del Crea sottolinea che "il processo applicato agli alimenti garantisce la sicurezza alimentare, la disponibilità e l’accesso al cibo, l’adeguatezza nutrizionale, l’accettabilità sensoriale, la riduzione degli sprechi in un contesto di economia circolare e sostenibilità ambientale, etica, sociale e culturale. La ricerca e l’innovazione tecnologica nel settore alimentare sono infatti indirizzati al continuo miglioramento della sicurezza e della qualità degli alimenti attraverso la riduzione del danno termico e meccanico, delle contaminazioni chimiche e biologiche e dell’impiego dei mezzi chimici e degli additivi e coadiuvanti tecnologici”.

Fc - 41391

EFA News - European Food Agency
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