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CLARA MOSCHINI

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Consorzio Garda Doc apre al vino in lattina?

L'organismo valuterebbe di cambaire le sue regole (ma solo sugli yacht)

Il Consorzio Garda Doc, che parte dai vini Soave Doc fino ai vini Valtenesi Doc e comprende 10 denominazioni storiche tipiche della zona, potrebbe autorizzare le conserve “super-premium” per gli yacht. Lo ha rivelato lo stesso consorzio in occasione del terzo evento annuale Garda Wine Stories tenutosi a Lazise, Verona, venerdì scorso e durante tutto l'ultimo week end: il consorzio, che comprende doc come Lugana, Colli Mantovani, Custoza, Bardolino, Valpolicella e Soave, conferma che sta valutando la possibilità di “aprire” le sue regole per includere la produzione di vini in lattina per coloro che navigano sul lago. La notizia è stata rilanciata dal sito thedrinkbusiness.com.

“Credo che ci siano delle opportunità -sottolinea Paolo Fiorini, presidente della Doc Garda-. Non abbiamo tabù e il fatto di essere una denominazione giovane lo rende possibile. La Doc ha pensato di cambiare le regole per accogliere i vini in lattina ma è un processo lungo. Tuttavia, crediamo fermamente di essere la denominazione giusta per introdurre diversi formati man mano che diventano possibili grazie allo sviluppo della tecnologia".

Quella dei vini in lattina super-premium potrebbe essere una prospettiva attraente per gli amanti dei super-yacht ma anche per coloro che trascorrono vacanze più modeste nella zona del Lago di Garda
“Immaginate -dice Fiorini- le persone ricche che hanno barche meravigliose e preferiscono non avere bottiglie di vetro a bordo perché potrebbero rompersi. Le lattine sono un'opzione molto valida e potrebbero essere una soluzione intelligente”.

Il Garda Doc è una regione vasta, che comprende molte aree diverse intorno al lago, tra cui la Lombardia e il Veneto. "Sta crescendo l'idea -aggiunge Fiorini- di lavorare insieme per sfruttare le opportunità commerciali del lago”. Queste includono attività turistiche come la vela, l'escursionismo e la bicicletta.
Il presidente di Garda Doc ha anche affermato che “la Gen Z dovrebbe essere al centro dell'attenzione della Doc, in quanto rispetto alla stessa fascia d'età di 30 anni fa hanno una capacità di spesa molto più elevata, sicuramente in Italia”.

Oltre ai vini in lattina, nel futuro di Garda Doc ci sarebbero opportunità di espansione nel settore horeca e di arruolamento di un maggior numero di sommelier. Secondo Eugenio Pomarici, docente presso la facoltà di Agraria dell'Università di Napoli Federico II ed esperto ministeriale per l'economia del settore vitivinicolo nell'ambito dell'Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, “i vini del Garda sono latenti nelle carte dei vini dei ristoranti di alcuni Paesi, che privilegiano le denominazioni storiche italiane. Dovremmo essere più conosciuti e riconosciuti nel settore della ristorazione. Stiamo iniziando a lavorare su questo aspetto e a comunicare il nostro valore. Dovremmo mettere da parte ogni idea di abbassare i prezzi".

La Doc Garda si sta concentrando sulla qualità dei suoi vini varietali Pinot Grigio e Chardonnay per garantire al “marchio Garda” una posizione di maggior pregio nel mercato vinicolo mondiale: attualmente, circa il 51% dei vini del Garda viene esportato, con il Regno Unito e la Germania come principali mercati di esportazione della denominazione, mentre il 48,5% dei vini rimane sul mercato nazionale italiano. Il Consorzio, nel 2023 ha prodotto oltre 18,7 milioni di bottiglie, in prevalenza Chardonnay (5,4 milioni di bottiglie), Garganega (4,2 milioni) e Pinot grigio (3,5 milioni) .

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