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CLARA MOSCHINI

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Caso Satnam Singh: datore lavoro indagato per omissione soccorso e omicidio colposo

Il titolare dell'impresa in cui lavorava il bracciante morto dissanguato era già indagato dal 2019 per caporalato

Secondo l'autopsia, l'uomo avrebbe potuto salvarsi se si fosse intervenuti per tempo

Satnam Singh è morto per dissanguamento ma sarebbe potuto salvarsi, se fosse stato soccorso tempestivamente. E' questo il risultato più rilevante dell'autopsia effettuata sul 31enne bracciante tragicamente deceduto la scorsa settimana, a seguito di un incidente sul lavoro nelle campagne dell'Agro Pontino (leggi notizia EFA News). Altro risvolto di primo piano della vicenda: il titolare dell'azienda dove lavorava lo sfortunato giovane di origine indiana è indagato dalla Procura di Latina per per i reati di omissione di soccorso e omicidio colposo: oltretutto, già dal 2019, nei suoi confronti, pende un'accusa di caporalato. Nel frattempo, il questore della stessa Procura di Latina ha rilasciato un permesso di soggiorno per motivi di protezione speciale alla vedova di Singh.

La vicenda ha suscitato uno sdegno e un cordoglio trasversali nel mondo politico. Alcuni giorni fa, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva dichiarato: "Sono atti disumani che non appartengono al popolo italiano, e mi auguro che questa barbarie venga duramente punita". Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha condannato pubblicamente l'episodio. Intervenendo sabato scorso a Solferino, in occasione del 160° anniversario della Croce Rossa Italiana, il capo dello Stato ha detto: "Contro questa grande civiltà stridono - gravi ed estranei - episodi e comportamenti come quello avvenuto tre giorni fa, quando il giovane Satnam Singh, lavoratore immigrato, è morto, vedendosi rifiutati soccorso e assistenza dopo l’ennesimo incidente sul lavoro".

"Una forma di lavoro che si manifesta con caratteri disumani", ha proseguito Mattarella, "e che rientra in un fenomeno - che affiora non di rado - di sfruttamento del lavoro dei più deboli e indifesi, con modalità e condizioni illegali e crudeli. Fenomeno che, con rigore e con fermezza, va ovunque contrastato, totalmente eliminato e sanzionato, evitando di fornire l’erronea e inaccettabile impressione che venga tollerato ignorandolo".

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EFA News - European Food Agency
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