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CLARA MOSCHINI

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Champagne. Maison Billecart-Salmon 2012 debutta a Milano

Presentate le due cuvée che omaggiano i fondatori della maison

Nata nel 1818 dall'unione di Elisabeth Salmon e Nicolas François Billecart, la Maison Billecart-Salmon è soprattutto la storia di un incontro di due famiglie. I Billecart da una parte e i Salmon dall'altra. Nel corso dei decenni, le generazioni successive non hanno mai smesso di rendere omaggio ai pionieri che hanno gettato le solide fondamenta su cui poggia una delle ultime realtà a conduzione famigliare tra le case di Champagne.

Oggi vede la luce l'annata 2012 di due cuvée storiche, dedicate ai fratelli Salmon: il rosé Elisabeth Salmon, un'ode alla cofondatrice, e Louis Salmon, il blanc de blancs che prende il nome dal fratello di Elisabeth e primo enologo capo della Maison. Queste due cuvée iconiche, con i loro caratteri peculiari e complementari, incarnano l'essenza stessa dei fondatori.

L’uscita dei due millesimi corona un’annata eccezionale: la 2012 si distingue infatti per la sanità delle uve raccolte, caratterizzate da un ottimo tenore zuccherino e da una buona acidità. La notevole qualità delle uve ha prodotto una delle migliori annate del decennio, con vini di grande finezza aromatica che combinano intensità e potenza, riflettendo il savoir-faire ancestrale della Maison nei rosé e nei blanc de blancs.

Elisabeth Salmon era una donna piena di passione. Molto indipendente per il suo tempo, dimostrò grande spirito imprenditoriale e guidò con coraggio la Maison nei suoi primi passi nella prima metà del 1800. Dopo oltre 10 anni di maturazione sui lieviti e in cantina, nell'annata 2012 di Elisabeth Salmon si leggono le firme dei migliori terroir Grand Cru e Premier Cru di Pinot Noir (villaggi di Mareuil-sur-Ay, Ay, Ambonnay) e Chardonnay (Chouilly, Avize, Mesnil-sur-Oger e Cramant). L’assemblaggio vede Chardonnay al 55% e Pinot Nero al 45%, incluso un 10% vinificato in rosso dal villaggio di Mareuil-sur-Aÿ. È dosato a 3,8 g/l, il dégorgement è di febbraio 2023. Al naso è un tripudio di suggestioni da pasticceria, mentre il finale è persistente con note di legno di cedro e gelée di arance rosse.

Louis Salmon, fratello di Elisabeth, è una figura chiave nella storia di Billecart-Salmon. Enologo appassionato e dall'intelligenza istintiva, è stato coinvolto nella produzione di vino fin dalla creazione della Maison. La cuvée 2012 dell'annata è un vibrante omaggio alla sua figura, attraverso l'eleganza assoluta di uno Chardonnay Grand Cru della Côte des Blancs, di grande mineralità e precisione. Le uve provengono dai villaggi di Le-Mesnil-sur-Oger (60%), Cramant (23%), Chouilly (11%) e Oiry (6%). È dosato a 3,9 g/l, il dégorgement è di febbraio 2023. Potente e slanciato, questo vino parzialmente fermentato in legno alterna sentori di marzapane e brioche a frutta bianca, tropicale e pepe bianco.

Per celebrare al meglio il lancio sul mercato italiano, Velier e Billecart-Salmon, che nel 2022 hanno festeggiato 50 anni di sodalizio commerciale, hanno scelto l’eleganza e l’eccellenza espresse dal Ristorante Torre, che domina la città di Milano dall’alto di Torre Prada, sede dell’omonima Fondazione. Qui Antoine Roland Billecart, sesta generazione della famiglia, e lo Chef de Cave, Florent Nys, hanno presentato in anteprima nazionale le due cuvée, mettendole poi a disposizione dell’estro del Resident Chef Lorenzo Lunghi. Dopo un grande classico meneghino come il risotto allo zafferano in abbinamento al Blanc de Blancs Grand Cru, è stata la volta delle due cuvée 2012: la Louis Salmon si è esaltata a fianco di un tentacolo di polpo su passatina di ceci, mentre l’Elisabeth Salmon ha incontrato in maniera ardita il savarin con mirtilli e panna montata.

Lo champagne della Maison è il frutto del savoir-faire dei suoi uomini, che si prendono cura di una tenuta di 100 ettari. Le uve provengono da 40 cru della Champagne, piantati su una superficie totale di 200 ettari, 15 dei quali sono coltivati seguendo il disciplinare biologico. Presso la Maison, il 75% delle uve è Premier cru o Grand cru. Lo stile di Billecart-Salmon si riassume nella combinazione di tecniche antiche con le più avanzate tecnologie enologiche. Negli anni ’50, la Maison è stata la prima a introdurre la tecnica della sfecciatura a freddo e l’utilizzo di tini in acciaio inox per una fermentazione più lunga a bassa temperatura. I lieviti utilizzati sono selezionati da un ceppo isolato, seguendo dunque un metodo che non ha eguali nel mondo dello champagne. La tinaia utilizza principalmente 80 tini termoregolati di piccole dimensioni, che consentono di osservare la tracciabilità dei vitigni e delle parcelle. Questo tipo di vinificazione cru per cru e vitigno per vitigno, oltre a garantire una tracciabilità costante, consente di preservare tutte le peculiarità del terroir. Le vinificazioni avvengono invece rigorosamente secondo tradizione, in botti di legno da cinquanta ettolitri. Le cantine di gesso della Maison sono state scavate nel 1840 e i loro 2,8 chilometri di corridoi ospitano 24 foudre e 400 botti.

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EFA News - European Food Agency
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