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CLARA MOSCHINI

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DL Agricoltura/3. Pasticcio su assicurazioni macchine agricole (ferme)

Paradosso per i rivenditori: obbligati a pagare, senza avere gli strumenti per farlo

Federacma: "Nostra categoria nel caos, rischiamo procedura di infrazione"

"Ce lo chiede l'Europa": sì, ma se si tratta di obblighi assurdi che si fa? Tra tante grida di giubilo, i sostenitori del DL Agricoltura (leggi notizia EFA News) omettono di ricordare che non è stato risolto un pasticcio. Parliamo della proroga del termine ultimo per adeguarsi all’obbligo assicurativo per tutti i veicoli agricoli situati in aree private. Ossia, per intenderci, dei piazzali di vendita delle macchine...

L'emendamento che prevedeva questa misura - a firma del presidente della Commissione Industria e Agricoltura Luca De Carlo (Fdi) e il suo vice Giorgio Maria Bergesio (Lega) è stato, infatti, ritirato.

In attuazione di una direttiva Ue, l’obbligo assicurativo contro il cosiddetto “rischio statico” era entrato in vigore con un decreto legislativo del ministero dei Trasporti lo scorso dicembre ma era stato posticipato sino al 30 giugno con il Dl Milleproroghe nell’attesa che lo stesso Mit convocasse i soggetti interessati (associazioni agricole, rivenditori) con Ania, l’associazione che raggruppa le imprese assicuratrici, per comprendere come poter adempiere alle nuova indicazione comunitaria, stante l’inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico.

Un'intera categoria si ritrova, dunque, in un paradosso conclamato. “Ci ritroviamo obbligati a dover rispettare una norma senza avere gli strumenti per farlo", osserva Andrea Borio, presidente Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio. "Forti anche delle dichiarazioni del sottosegretario all’Agricoltura La Pietra, eravamo pronti a plaudire all’approvazione dell’emendamento dei senatori De Carlo e Bergesio: li ringraziamo comunque per l’impegno seppur non sia ancora chiaro cosa abbia portato al ritiro del testo. Ora, però", prosegue Borio, "per circa 100mila mezzi tra trattori, rimorchi e macchine operatrici presenti nei piazzali dei rivenditori è il caos. Da un lato abbiamo un obbligo normativo da rispettare, su cui lo Stato comprendiamo non possa soprassedere essendo di derivazione comunitaria e ci esporrebbe all’avvio di una procedura d’infrazione".

"Dall’altro, però", aggiunge il presidente di Federacma, "le assicurazioni non sanno quale prodotto applicare, rendendo di fatto impossibile assicurarci. Una situazione che chiediamo di chiarire al ministero dei Trasporti da sei mesi, auspicando una convocazione ad un tavolo di lavoro che possa coinvolgere gli stakeholder e giungere ad una soluzione condivisa, il meno vessatoria possibile per i rivenditori. Facciamo appello a tutte le forze politiche e alle associazioni degli agricoltori, dato che l’obbligo riguarda anche tutti i trattori non assicurati che operano nelle imprese agricole e non circolano per strada. È necessario", conclude Borio, "giungere quanto prima a una risoluzione della questione”.

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EFA News - European Food Agency
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