Venezuela. Elezioni: frontiere chiuse e niente alcool
Il presidente uscente Maduro punta a divieti di ogni tipo e tolleranza zero per guadagnarsi la rielezione
Le elezioni presidenziali in Venezuela si tengono domenica 28 luglio e saranno accompagnate da una serie di misure di austerity. A partire dalla mezzanotte del 26 luglio, il governo di Nicolas Maduro (foto) ha disposto la chiusura delle frontiere, la sospensione del porto d'armi e e il divieto di vendita degli alcolici fino a lunedì 29 compreso. Saranno inoltre vietati i ordigni e fuochi pirotecnici, la circolazione di carichi pesanti e ogni forma di manifestazione pubblica. Tutti gli agenti di polizia sono stati allertati e saranno a disposizione del comando operativo strategico delle Forze armate bolivariane.
Il giro di vite è frutto di una risoluzione congiunta dei ministeri della Difesa, dell'Interno e della Giustizia. In Venezuela, la Legge Organica dei Processi Elettorali stabilisce meccanismi di regolamentazione che competono ai cittadini, tra cui l'articolo 130 sul divieto di vendita degli alcolici. Analogamente, viene sospeso il porto di armi da fuoco e coltelli, mentre le forze dell'ordine sono tenute a chiudere tutti i locali che, nei giorni prestabiliti, trasgrediscano il divieto di vendita delle bevande alcoliche.
Ai sensi del decreto, è vietato lo svolgimento di riunioni o spettacoli pubblici nelle 24 ore precedenti e successive alla votazione. Inoltre, secondo la risoluzione di sette articoli, il Comando Operativo Strategico delle Forze Armate Nazionali Bolivariane (Ceofanb) salvaguarderà l’inviolabilità delle frontiere sia terrestri che aeree e marittime.
Ale elezioni presidenziali del 28 luglio, si sfidano dieci candidati, tra cui il presidente uscente Nicolás Maduro, che punta al terzo mandato consecutivo, mentre lo sfidante più accreditato è il leader del Pud Edmundo González Urrutia.
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