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CLARA MOSCHINI

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Granchio blu: improvvisa moria nel Polesine ma è ancora emergenza

Mucillagine e temperature alte rimangono una spina nel fianco per pesca e mitilicoltura

Non tutti mali vengono per nuocere. La mucillagine, ad esempio, che sta tornando a funestare l'Adriatico, dalla Romagna (leggi notizia EFA News) all'Abruzzo (leggi notizia EFA News), ha determinato un'improvvisa moria di granchi blu. Ovviamente, il settore ittico locale è ancora ben lungi dallo scorgere la luce fuori dal tunnel, dal momento in cui il danno coinvolge ogni tipo di pesca e di acquacoltura, a partire dai molluschi.

Il fenomeno si è manifestato in modo particolare su alcune spiagge del Polesine. La causa della mucillagine è da rintracciare in modo particolare nelle temperature particolarmente alte, che provocano la proliferazione algale e una minore ossigenazione dell'acqua marina. E' tutto da verificare se il cambiamento climatico andrà a danneggiare in misura maggiore il granchi blu o le specie autoctone. Rimane il fatto che lo scorso anno il crostaceo arrivato in modo misterioso dall'America ha determinato un crollo dell'80% del raccolto di cozze e vongole.

Dopo l'anno dell'impatto, il 2024 dovrebbe essere quello della controffensiva. In Veneto è stato disposto il primo lotto per la semina di vongole veraci (leggi notizia EFA News) per la Sacca di Scardovari. Nel frattempo, sul fronte del governo nazionale, si attende la nomina del commissario straordinario annunciata la settimana scorsa in tempi brevissimi dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (leggi notizia EFA News).

Qualche chilometro più a Ovest, lungo le coste del Tirreno, sempre a causa delle alte temperature, la moria dei pesci (orate e anguille in particolare) si è verificata a Orbetello e dintorni. Altre aree rischio in tal senso sono le lagune dell'Oristanese e, nello Jonio, il Golfo di Taranto, dove la produzione di cozze è in pericolo all'80%.

"Non possiamo porre rimedio agli eventi climatici", afferma il vicepresidente di Fedagripesca-Confcooperative Paolo Tiozzo, "ma dobbiamo contenere i danni, preservando laghi, lagune e stagni, con interventi di manutenzione periodici. I pescatori troppo spesso si trovano a dover combattere da soli questa battaglia con gesti quotidiani come ripulire le acque dalle alghe prima di iniziare a pescare, ma questo non può più bastare".

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EFA News - European Food Agency
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