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CLARA MOSCHINI

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Frumento tenero. In Italia cala la produzione e la qualità è insufficiente

Italmopa: contrazione dell'8%, siamo a 2.85 mln ton rispetto al fabbisogno interno di 8 mln

Secondo i dati Italmopa (Associazione Industriali Mugnai d’Italia, aderente a Confindustria e FederPrima – Federazione italiana delle imprese dei cereali, della nutrizione animale e delle carni), la produzione nazionale 2024 di frumento tenero è caratterizzata da una contrazione, valutabile in misura dell’8% circa, dei volumi produttivi - per via, soprattutto, della riduzione delle rese cerealicole – e potrebbe pertanto situarsi in 2,85 milioni di tonnellate circa.
Il nuovo raccolto presenta, inoltre, sotto il profilo qualitativo, alcune severe criticità, rispetto alle esigenze dell’Industria molitoria, riconducibili agli andamenti climatici sfavorevoli.

“La produzione nazionale di frumento tenero dovrebbe nuovamente scendere sotto 3 milioni di tonnellate rispetto ad un fabbisogno interno, tutte le destinazioni d’uso incluse, di oltre 8 milioni di tonnellate, di cui 6,5 destinate all’industria molitoria”, evidenzia Andrea Valente, presidente Italmopa. “E’ inoltre opportuno evidenziare che una parte significativa del raccolto, per via delle sue caratteristiche qualitative e, talvolta, sanitarie, non potrà purtroppo essere trasformata dall’Industria molitoria ma dovrà essere necessariamente declassata e destinata ad uso zootecnico o ad altri usi. La situazione appare critica e fortemente insoddisfacente, in particolare nel Nord Ovest per via delle incessanti precipitazioni nei mesi precedenti il raccolto. Solo alcune aree produttive dell’Emilia-Romagna e del Centro Italia hanno fatto registrare risultati apprezzabili in un contesto nazionale, comunque, fortemente negativo e preoccupante”.

“Le importazioni, che già storicamente costituiscono il 65% del fabbisogno nazionale totale in frumento tenero e che provengono essenzialmente da Paesi comunitari, presenteranno pertanto, nel corso del prossimo anno e più che in passato, carattere di assoluta e indispensabile complementarità rispetto all’offerta nazionale per garantire la disponibilità di farine rispondenti alle esigenze quanti-qualitative dei clienti dell’Industria molitoria e dei consumatori”, precisa inoltre Alexander Rieper, presidente della Sezione Molini a frumento tenero Italmopa ricordando, al contempo, che l’Industria molitoria italiana è unanimemente considerata, anche all’estero, un fiore all’occhiello del ‘Made in Italy’ alimentare grazie alla capacità dei mugnai di individuare, selezionare, miscelare e trasformare in innumerevoli tipologie di farine le migliori varietà di frumento. Farine destinate essenzialmente alla panificazione e alla produzione di sostituti del pane (in misura del 57%), alla produzione di biscotti, di prodotti da forno e di prodotti della pasticceria (20%), alla produzione di pizza (10%), all’export (7%), ad usi domestici (4%) ed alla produzione di pasta (2%).

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EFA News - European Food Agency
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