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CLARA MOSCHINI

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Caporalato/2. Piemonte: "modello Saluzzo" esteso a tutta la Regione

E' l'auspicio del presidente Cirio al tavolo di coordinamento con prefetture, aziende e sindacati

Dopo il primo incontro nel Grattacielo Piemonte, il tavolo regionale di coordinamento e monitoraggio sul caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura diventa permanente. Su questo problema la Regione Piemonte ha raccolto la convergenza di Prefetture, associazioni datoriali, sindacati, cooperative.

“Per estendere a tutto il Piemonte il protocollo che ha dato ottimi risultati nel Saluzzese, le singole Prefetture del Piemonte, coordinate da quella di Torino, convocheranno a breve incontri a livello provinciale con i soggetti interessati per analizzare le caratteristiche locali e predisporre l’adattabilità del protocollo alle rispettive specifiche territoriali”, annuncia il presidente Alberto Cirio.

In merito alla possibile sospensione dei lavori agricoli e di cantiere nelle ore più calde della giornata, Cirio ha incaricato gli uffici regionali competenti di predisporre con urgenza un’ordinanza valida quantomeno fino al 31 agosto, i cui contenuti e modalità applicative saranno discussi preventivamente con le diverse parti interessate in modo da tenere conto delle esigenze inderogabili delle aziende e al contempo offrire una concreta tutela per i lavoratori”.

Il vicepresidente e assessore al Lavoro e Formazione Elena Chiorino ha sostenuto che “abbiamo ben chiaro che il lavoro dà dignità, ma deve essere lavoro di qualità che garantisca salute e sicurezza delle persone”, mentre l’assessore al Commercio e Agricoltura Paolo Bongioanni ha evidenziato che “abbiamo definito un percorso per arrivare all’applicazione del protocollo Saluzzo, modello virtuoso che ha funzionato, prima all’Albese e quindi al resto del Piemonte”. L’assessore alla Sicurezza e Immigrazione Enrico Bussalino ha infine puntualizzato che “sul problema del blocco orario nella fascia più calda vogliamo arrivare a una soluzione che tuteli i lavoratori senza penalizzare le aziende”.

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