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CLARA MOSCHINI

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Siccità/3. Sicilia prova a recuperare il tempo perduto

Secondo Palazzo d'Orleans con gli interventi 20% di risorse idriche in più entro metà agosto

La realizzazione di nuovi pozzi e la riattivazione di altri già esistenti consentiranno di aumentare di quasi il 20% entro metà agosto la fornitura di acqua nelle case della provincia di Agrigento. Almeno questo è ciò che pensa la Regione Siciliana con dati emersi nel corso di una riunione della Cabina di regia regionale sull’emergenza idrica, presieduta dal presidente della Regione Renato Schifani, a cui hanno partecipato Roberto Di Mauro, assessore regionale all'Energia e ai servizi di pubblica utilità, Salvo Cocina, coordinatore della task force e capo della Protezione civile regionale, Giovanni Cirillo ed Enzo Greco Lucchina, rispettivamente presidente e direttore dell'Ati di Agrigento, Settimio Cantone e Claudio Guarneri, presidente del cda e direttore generale di Aica, gestore del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento.

Durante l'incontro è stata fatta la verifica sull’avanzamento dei lavori del Piano di emergenza idrica varato dalla Regione e redatto un cronoprogramma per le prossime azioni. Gli obiettivi includono il recupero e l'individuazione di nuove fonti di approvvigionamento idrico per integrare le risorse già disponibili e per compensare la diminuzione dell'apporto di 10 litri al secondo dell’invaso Fanaco: parliamo del lago Fanaco che è un bacino artificiale che ricade nel territorio del comune di Castronovo di Sicilia. Grazie ad alcuni interventi realizzati di recente, ossia il riutilizzo di pozzi comunali dell'agrigentino a Favara, Ravanusa e San Biagio Platani (leggi EFA News), sono stati già immessi 18 litri d’acqua al secondo nella rete idrica gestita da Aica, Azienda idrica comunica agrigentini. 

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EFA News - European Food Agency
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