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CLARA MOSCHINI

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'Ndrangheta a Brescia e dintorni: ristoratore ai domiciliari

Otto società finite in amministrazione giudiziaria secondo quanto previsto dal Codice Antimafia

Operavano in vari settori, compresi quello agricolo e della ristorazione. Otto società sono finite in amministrazione giudiziaria secondo quanto previsto dal Codice Antimafia nelle province di Brescia e Mantova. Il blitz ha portato agli arresti domiciliari un ristoratore veronese residente nel Mantovano, il cui volume d'affari ammontava a oltre 15 milioni di euro.

Le indagini condotte dal Centro Operativo Dia di Brescia hanno sviluppato risultanze già emerse nella Operazione Glicine-Acheronte, coordinata dalla Dda presso la Procura di Catanzaro. Si è così ottenuta dal tribunale l’applicazione della misura preventiva non ablativa dell’amministrazione giudiziaria nei confronti di dette società, operanti nei settori agricolo, ippico, estrattivo, turistico e della ristorazione.

Grazie all’esame dei flussi di segnalazioni per operazioni sospette di riciclaggio, gestiti dall’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, è stata confermata l’esistenza di radicati rapporti e cointeressenze finanziarie con esponenti di una famiglia ‘ndranghetista che, secondo quanto appreso, era intenzionata a investire nei territori adiacenti al Lago di Garda.

L’amministrazione delle società è stata affidata per almeno un anno ad un collegio composto da tre amministratori che, progressivamente, subentreranno nella gestione.

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