Siccità. Regione Friuli-Venezia Giulia: "Misure Pnrr utili ma insufficienti"
Assessore all'Agricoltura Zannier auspica l'efficientizzazione dei sistemi irrigui già esistenti
"L'acqua è un bene prezioso per la vita e l'agricoltura, ma non è infinito: le conclamate condizioni di mutazione climatica alle quali assistiamo, lo rendono disponibile, sotto forma di precipitazione, in misura di fatto immutata nel corso degli ultimi cento anni ma oggi le tempistiche del ciclo sono molto diverse. Abbiamo, e avremo sempre più, estati senza pioggia mentre aumenteranno gli autunni con maggiori rovesci. Piove, quindi, in tempi più concentrati, alternati a lunghi periodi di siccità. Questo ha, e avrà, un effetto impattante sul sistema delle nostre coltivazioni: una conseguenza non trascurabile che va affrontata con uno sforzo da parte di tutti, che deve comprendere anche un cambio di cultura nell'impiego dell'acqua, e non solo per l'irrigazione". Lo ha sottolineato l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e Montagna del Friuli Venezia Giulia Stefano Zannier, intervento ieri sera, a Mortegliano, al convegno "Blave di Morten. Economia e territorio", giunto quest'anno alla sua trentesima edizione.
Il tema trattato, di grande attualità, ruotava attorno alla gestione dell'acqua in relazione ai cambiamenti climatici, con un focus dedicato a quale irrigazione serva in agricoltura nel Medio Friuli. "Per far fronte a questa mutazione, che secondo gli esperti del settore potrebbe portare entro fine secolo a un aumento della temperatura di circa 6 gradi, di 1-2 gradi nella migliore delle ipotesi, serve un cambio nella modalità di irrigazione, così da poter risparmiare la risorsa idrica", ha detto Zannier. "Il percorso non è né semplice né immediato. È chiaro che riuscire a gestire una riconversione dei sistemi e del trasporto dell'acqua alla massima efficienza ha dei costi importanti: serviranno decenni, infatti, per uscire a effettuare una totale riconversione".
"È importante sottolineare che anche i sistemi già esistenti possono essere utilizzati al loro meglio, con delle tecnologie e con modalità di distribuzione in campo di alta efficienza", ha fatto notare l'assessore. Bisogna cercare, quindi, di dare la massima spinta in questo senso, anche con un sostegno agli investimenti - peraltro già attivo da alcuni anni - finalizzati a convertire i sistemi di distribuzione in campo con sistemi ad alta efficienza e a bassi consumi. Questo renderà disponibile un quantitativo d'acqua maggiore anche per quelle aree dove oggi il prezioso bene non c'è, e consentirà al contempo di avere un risparmio irriguo pure per riuscire a gestire ulteriori esigenze che, peraltro, in alcuni casi, sono anche quelle primarie".
"Dobbiamo lasciare delle acque all'interno dei corsi, per essere così meno soggetti alle fluttuazioni rispetto alla presenza o meno di precipitazioni: più riusciamo a contenere i consumi e a utilizzare in maniera intelligente la risorsa idrica, migliore sarà la situazione, garantendo a una platea più ampia la possibilità di disporre di un bene che è indispensabile per fare agricoltura", ha rimarcato Zannier.
L'esponente dell'esecutivo regionale ha ricordato, infine, che "Il Consorzio di bonifica pianura friulana ha beneficiato, attraverso i fondi Pnrr e di fondi Fc, di diverse centinaia di milioni di euro. È chiaro, però, che alcuni di questi interventi non sono quelli auspicati da molti di noi, perché le regole del Piano nazionale di ripresa e resilienza non consentivano di realizzare una conversione, ad esempio, da sistemi a scorrimento a sistemi a pressione. L'aver sistemato parti di condotte a scorrimento ha comunque generato una perdita minore di acqua, con la possibilità di averne di più. Il percorso, a ogni modo, richiederà ancora decenni, perché i volumi finanziari necessari sono sicuramente fuori dalla portata delle sole spalle regionali".
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