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CLARA MOSCHINI

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Ferrara. Acqua colorata di verde a Porto Garibaldi: "colpa delle risaie"?

E' polemica inquinamento nella zona già piegata dal granchio blu e adesso invasa dalle alghe

Secca smentita dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara: "Abbiamo già spiegato più volte ai pescatori, e lo ribadiamo, che in quel tratto lì il Consorzio di bonifica scarica poca acqua"

Non bastano i guai portati dalla voracità del granchio blu che sta devastando gli allevamenti di vongole del ferrarese,. Adesso a Porto Garibaldi, Comacchio, Ferrara, esplode la polemica per "l'acqua verde". L'allarme è scoppiato in questi giorni tra i molluschicoltori comacchiesi che vedono alghe verdi che stanno tappezzando, a chiazze, la superficie del canale navigabile. Non è tutto, perché la categoria dichiara di sapere con certezza la provenienza di questa nuova piaga. E scoppia la polemica. "Stiamo notando da giorni queste alghe: riteniamo che provengano, attraverso l’idrovoro del Guagnino, dagli scoli delle campagne e attraverso la pioggia scolata finiscano nel canale navigabile -conferma l'ipotesi accusatoria Devid Pozzati, presidente della cooperativa Tre Ponti di Comacchio-. Nella nostra nursery ora c’è la semina delle vongole e la prossima settimana inizieremo a fare un sondaggio sul fondale". 

Il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara è al centro delle polemiche da parecchio tempo, ritenuto dai pescatori responsabile anche in altre occasioni di aver scaricato le acque irrigue delle campagne con modalità e tempistiche non idonee. 

Il Consorzio di bonifica, però, non ci ci sta e lo mette nero su bianco per bocca del suo presidente Stefano Calderoni. "Non abbiamo niente da nascondere -sottolinea con forza Calderoni-. Siamo un ente che fa sempre della trasparenza la propria cifra stilistica. Abbiamo già spiegato più volte ai pescatori, e lo ribadiamo, che in quel tratto lì il Consorzio di bonifica scarica poca acqua. Differentemente da ciò che loro possono immaginare, i nostri impianti di Codigoro, che sono i più potenti e che lavorano con maggiore intensità, servono le risaie, 50mila ettari di terreno, scaricano a Codigoro e quell’acqua lì va a finire nella sacca di Goro".

Calderoni spiega con dovizia di particolari che da Ferrara al mare, attraverso il canale navigabile, a Migliarino, anziché proseguire verso Codigoro, l’unico impianto che scarica in zona è quello di Valle Lepri. Durante la grossa perturbazione di domenica 8 settembre scorso l’impianto di Valle Lepri era in funzione ma, aggiunge Calderoni, solo 1 pompa su 9 scaricava. Quindi, aggiunge l'esperto, "scaricava al 10% di quello che è il deflusso del Po di Volano in quel tratto. Le acque del Po di Volano non sono del Consorzio di Bonifica. In più c’è un tubo che passa sotto al Panaro e che arriva al Burana sino al Po di Volano, il quale scarica 40 metri cubi di acqua al secondo. Ma è acqua del modenese e delle Terre di Gonzaga. In questo periodo non siamo in stagione irrigua e con cartina alla mano abbiamo spiegato che l’acqua di Jolanda di Savoia va su Codigoro e non sul navigabile, perché l’acqua non torna indietro. Non può andare a Migliarino, andando controcorrente fino al navigabile".

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