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CLARA MOSCHINI

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Finanza e retail, 14 deal chiusi quest'anno per 208 milioni di euro

La Piadineria, Fra Diavolo, Temakinho tra le operazioni del settore ristorazione. Confimprese: serve attrarre investimenti

Parte bene il primo semestre 2024 per le operazioni finanziarie nel retail italiano. Lo sostiene Confimprese secondo cui finora, quest'anno, sono state annunciate e in larga parte chiuse 14 operazioni finanziarie, di cui 8 nel primo semestre, portate a termine dai fondi di private equity per un ammontare di 208 milioni di Euro contro 6 deal per un valore di 69 milioni dello stesso periodo 2023. 

Altre 2 operazioni sono state chiuse dopo il 30 giugno 2024: ulteriori 4 operazioni sono state annunciate da parte di investitori strategici come Richemont, Miroglio, L’Occitane, Fressnapf. I deal principali includono Tod’s, Vhernier, Elisabetta Franchi, Trussardi nel fashion; La Piadineria, Fra Diavolo, Temakinho nella ristorazione, Acqua & Sapone, Veralab, Kiko e Dr. Vranjes nella cosmetica e beauty, Animalia e Arcaplanet nel petfood e petcare. 

Secondo Confimprese, nonostante alcuni indicatori economici positivi a livello globale, come l’inflazione vicina al livello target in tutte le principali economie, i tassi di interesse in fase decrescente e un’analoga situazione in Italia con l’inflazione, che ha raggiunto in settembre il livello più basso registrato da inizio anno, +0,7%, nel retail le dinamiche a livello numerico delle operazioni di private equity e venture capital sono in diminuzione rispetto ai 4 anni precedenti. Tuttavia, l’ammontare degli investimenti è superiore, segno che le operazioni condotte a termine sono di dimensioni maggiori tanto che il peso del retail sul totale mercato delle operazioni di private equity è pari al 5% come nel 2019. In un percorso di consolidamento dei brand, dunque, c’è spazio per le operazioni di M&A. 

Sono queste, tra le altre, le principali evidenze emerse dall’annuale convegno "Retail & finanza. Sfide e opportunità di investimento nel retail" promosso da Confimprese. Se i dati del 2024 mostrano una modesta dinamicità non va, tuttavia, dimenticato che il 2022 rimane l’anno record per le operazioni private equity e venture capital nel retail con 859 milioni di Euro di investimenti a fronte di 31 deal: nei due anni successivi, la situazione geopolitica internazionale, l’inflazione che ha raggiunto livelli record in Italia, l’aumento dei tassi di interesse e una forte volatilità dei mercati hanno prodotto una forte stagnazione dei consumi, che nel progressivo anno gennaio-agosto 2024 rispetto a gennaio-agosto 2023 ha fatto registrare una flessione del -0,4%. 

"Il calo delle operazioni di private equity e venture capital nel retail è legato alla crisi geopolitica internazionale degli ultimi 2 anni che ha creato un clima di maggiore cautela e selettività da parte degli investitori finanziari -spiega Mario Resca, presidente Confimprese-. Le aziende retail moderne e capaci di combinare strategie multicanale e di interpretare i dati raccolti dai consumatori per offrire prodotti e servizi rispondenti alle loro necessità, sono imprese importanti e potenzialmente interessanti anche per gli investitori finanziari, ma sono anche esposte all’evoluzione dei consumi e alle variazioni del potere di acquisto dei consumatori e qualcuno può percepirle più vulnerabili in momenti di contrazione del potere di acquisto o particolarmente forti in cicli espansivi. Le imprese retail in crescita hanno bisogno di finanziare il proprio sviluppo con impegno di capitale circolante spesso non indifferente e di risorse finanziarie di lungo termine a supporto di progetti espansivi impegnativi. Dunque, per sostenere piani di sviluppo importanti l’apertura del capitale ad investitori finanziari diventa indispensabile».

La ricerca PwC Retail & Finanza registra ulteriori aggregazioni nei segmenti personal care, cosmetica, pet food, pet care e una ripartenza selettiva nel comparto ristorazione con preferenza per i modelli di fast dining senza seduta. Un tema di fondamentale importanza per il nostro sistema Paese è migliorare la capacità di attrarre investimenti esteri. Nel 2023 i capitali esteri immessi nel nostro sistema sono diminuiti del 40%: il nostro Paese è riuscito ad attrarre solo 18 miliardi di Euro, la metà della Spagna. Secondo il report l'Italia avrà sempre più bisogno di risorse, soprattutto dopo la fine dei fondi del Pnrr. 

È altrettanto importante promuovere l’aggregazione commerciale delle piccole-medie imprese per la creazione di economie di scala in grado di affrontare la competizione mondiale e promuovere l’innovazione. Ad oggi in Italia il settore del retail risulta ancora molto frammentato: il tasso di presenza delle catene nel mercato italiano è circa un terzo della media europea.

"I fondi di private equity interessati al retail -sottolinea spiega Emanuela Pettenò, consumer & markets deals leader PwC Italia- guarderanno soprattutto ad asset e a modelli di business resilienti, con forte potenziale di crescita organica e inorganica sul mercato nazionale, esportabilità, capex ridotti per le nuove aperture, limitata esposizione al ciclo economico. Gli operatori industriali guarderanno con interesse situazioni in turnaround o tensione finanziaria e coglieranno l’occasione di parziali dismissioni per focalizzarsi sul core business". 

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