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CLARA MOSCHINI

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Niente brandy UE, siamo cinesi...

Dopo indagine anti-dumping, i nuovi dazi in vigore da venerdì prossimo

Il governo cinese non ferma le sue indagini antidumping. Ultima vittima nel food&beverage occidentale è il brandy. Si tratta dell'ennesima risposta di Pechino dopo l'offensiva dell'Unione Europea sulle auto elettriche. Come annunciato dal ministero del Commercio cinese, i dazi sul brandy europeo entreranno in vigore da venerdì 11 ottobre, data a partire dalla quale gli importatori dovranno fornire "deposito di sicurezza alla dogane cinesi".

A fine agosto, Pechino aveva gettato acqua sul fuoco, dichiarando che non avrebbe imposto misure antidumping provvisorie sul brandy importato, che avrebbero colpito essenzialmente la Francia (leggi notizia EFA News). L'indagine antidumping avviata a inizio anno, tuttavia, aveva scoperto che che i produttori europei esportavano brandy in Cina “con margini di dumping del 30,6-39%”.

Secondo i dati delle dogane cinesi, Pechino ha importato 43,31 milioni di litri di brandy nel 2023. Eventuali dazi andrebbero a danneggiare, sia pure in maniera limitata, soprattutto la Spagna, le cui esportazioni di brandy in Cina hanno coperto appena lo 0,2% di tutti gli alcolici spagnoli venduti all'estero nel 2023.

Le risposte più significative di Pechino ai dazi UE sulle auto elettriche hanno riguardato settori nevralgici dell'agroalimentare come le carni (leggi notizia EFA News), in cui comunque l'Italia non è coinvolta e i formaggi, e, in modo più virulento, il lattiero caseario, dove l'UE ha richiesto esplicitamente l'intervento del Wto (leggi notizia EFA News).

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EFA News - European Food Agency
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