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CLARA MOSCHINI

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Andrea Trucillo: la passione per il caffè arriva alla terza generazione

Intervista esclusiva col Business Control Manager dell'azienda salernitana

Trucillo non è semplicemente un'azienda a conduzione familiare. E' un progetto che va avanti da 74 anni, all'insegna della collaborazione armoniosa tra diverse generazioni, tutte accomunate dalla passione per il caffè. A poche settimane dall'annuncio di un pacchetto di significativi investimenti in innovazione e digitalizzazione (leggi notizia EFA News), abbiamo intervistato Andrea Trucillo, Business Control Manager e HR Manager dell'azienda, che ci ha illustrato le ultime novità dell'azienda di torrefazione salernitana. 

Andrea Trucillo, la vostra azienda ha investito 4,5 milioni di euro in 4 anni: in concreto che cambiamenti state apportando?

Si è trattato di digitalizzare i flussi informativi, quindi di rendere le comunicazioni fruibili e fluide all'interno dei vari reparti. La tracciabilità del prodotto, adesso, viene raggiunta a livelli molto più specifici e, soprattutto, molto più veloci: quello che prima necessitava una giornata intera, oggi si ottiene con un clic, da cui si ricava la storia di tutto il nostro prodotto in tutte le sue fasi. I controlli di qualità sono aumentati e abbiamo automatizzato una serie di processi. Il lavoro degli operatori in produzione è diventato molto più mentale che fisico, di controllo più che di operatività. C'è stato uno stravolgimento tanto in produzione quanto negli uffici. Abbiamo creato un processo completo e abbiamo digitalizzato ogni ambito, dall'amministrazione al commerciale. Anche l'investimento negli impianti è stato molto significativo.

La punta di diamante del vostro fatturato è l'export: ritiene che i consumatori esteri siano attratti (anche) dall'italianità del prodotto?

Assolutamente sì, noi infatti abbiamo un importante fetta del mercato all'estero, che adesso è intorno al 65% del nostro fatturato. Abbiamo concentrato molti sforzi nei mercati esteri anche perché abbiamo riscontrato una forte risposta e una forte coerenza tra quello che noi proponevamo come qualità e "Made in Italy" e la richiesta dei mercati esteri che si sono dimostrati molto più sensibili proprio alla qualità: soprattutto nell'Horeca, nel mercato food service e professionale, la qualità è molto più apprezzata all'estero che in Italia, nonostante siamo famosi nel mondo per la qualità che produciamo. Quando esportiamo la nostra competenza, unita all'italianità, al saper fare italiano e anche alla bellezza italiana, quindi allo stile italiano, questo ci permette di avere successo all'estero e ci fa concentrare sempre più in questi mercati, che - senza dimenticare mai il mercato italiano - ci danno sempre grande soddisfazione. Non solo abbiamo portato all'estero un prodotto di qualità ma abbiamo trasferito il know-how per la trasformazione del prodotto.

Quali sono i mercati esteri più fiorenti per il vostro brand?

Il maggior successo lo abbiamo riscosso in due macroaree: il Nord America, dove stiamo ampliando una rete di prodotti e dove, oltre al food service stiamo andando forte anche in una nicchia di retail gourmet in determinati negozi che hanno un certo appeal per prodotti di una certa qualità. L'altra area è il Medio Oriente, dove c'è un consumo di caffè molto elevato e dove siamo presenti da molti anni. Il Medio Oriente è stato anche la prima area in cui siamo riusciti ad avere delle "bandierine" di Caffè Trucillo. Lì abbiamo dei partner storici con alcuni dei quali abbiamo anche sviluppato dei concept di caffetteria italiana che i nostri partner locali hanno aperto con il nome di "Caffè Trucillo": nelle Maldive, negli Emirati Arabi abbiamo già degli esempi attivi. All'estero esportiamo da più di 20 anni e siamo presenti in 40 Paesi. Sicuramente c'è ancora molta sensibilità verso l'italianità e, tra l'altro, mi sento anche di dirle che, mentre in precedenza c'è stato un periodo in cui l'italian sounding è stato un problema, nel senso che era difficile distinguere l'italianità, nel tempo, questo aspetto sta migliorando molto. Negli Usa c'erano parecchi prodotti "italian sounding", mentre oggi, soprattutto nella nicchia che stiamo affrontando (quindi non in un mercato di massa ma in un mercato più gourmet), l'italiano vero e autentico è sempre distinto da tutto il resto della massa che si trova e tutto questo ci ha dato grandi soddisfazioni.

Lei rappresenta la terza generazione di Trucillo: cosa significa lavorare per un'azienda di famiglia di così grande fortuna?

L'azienda è stata fondata da mio nonno [Cesare Trucillo, ndr] nel 1950. Io rappresento la terza generazione assieme a mia sorella più grande Antonia (da dieci anni in azienda, si occupa delle materie prime) e a mio fratello è il più piccolo Cesare, che si occupa del commerciale. Io mi occupo di gestione e controllo. La cosa più bella è che lavorare in un'azienda di famiglia va oltre il lavoro, è una missione. Vi si si cresce dentro, non è qualcosa che si sceglie, viene naturale. I nostri genitori [Matteo Trucillo, figlio del fondatore, e Fausta Colosimo, ndr] ci hanno sempre lasciato grande libertà nello scegliere le nostre passioni e noi ci siamo ritrovati tutti e tre a scegliere di fare questo percorso in modo naturale. Tra l'altro, siamo stati fortunati, perché avendo seguito ognuno la propria indole, ad oggi siamo complementari, non ci si pesta i piedi, ci possono essere idee diverse ma c'è un confronto molto positivo. Noi tre fratelli lavoriamo molto insieme ed è una grandissima gioia poterlo fare, è molto motivante. Sicuramente la nostra fortuna è avere i nostri genitori ancora attivi e in azienda, perché il valore aggiunto delle diverse generazioni si sente molto, anche riguardo all'argomento che abbiamo toccato prima (ampliamento e digitalizzazione) che nasce con la nostra generazione, tuttavia, non avremmo potuto farlo senza il know how e le conoscenze della generazione "senior" che ci ha tramandato tutta una serie di tradizioni e di competenze che noi, con l'entusiasmo e le competenze innovative delle nuove generazioni, abbiamo semplicemente trasformato e aggiornato. 

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EFA News - European Food Agency
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