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CLARA MOSCHINI

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Adria Shipping summit: ecco il piano sul porto di Ravenna

Evento con la visita ai cantieri. Il presidente Rossi a EFA News: "Opera unica per il Mediteraneo"

Si è aperto stamane alle 9:30 a Ravenna, alla Sala Cavalcoli della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna la prima edizione del summit Adria Shipping summit. La due giorni proseguirà domani, giovedì 24 ottobre 24 ottobre per celebrare la conclusione del "Ravenna port hub infrastrutturali works", piano operativo che porterà a cambiare il volto dello scalo adriatico. 

In programma, tra gli altri, gli interventi di Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, del suo viceministro Galeazzo Bignami, dell’Ammiraglio Nicola Carlone, comandante generale delle Capitanerie di porto e Guardia Costiera. 

A fare gli onoro di casa è stato Daniele Rossi, presidente, AdSP Mare Adriatico centro settentrionale insieme a Mauro Giannattasio, Segretario generale della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna, a Riccardo Sabadini, presidente Sapir, a Giannantonio Mingozzi, presidente del Terminal Container Ravenna, a Antonio Marcegaglia e Aldo Fiorini, rispettivamente presidente, ad e chief operations officer di Marcegaglia, oltre a Carlo Mangia, directory Fsru Operations Snam Fsru Italia e Carlo Merli, ad Setramar.

Oggi alle 14:45 il programma prevede gli interventi, tra gli altri, di Simone Bassi, presidente, The International Propeller Club-Port of Ravenna; Greta Tellarini, docente di Diritto delle navigazione e dei trasporti e direttrice Master diritto Marittimo, portuale e della logistica all'Università di Bologna; Alessandro Panaro, head of Maritime & energy Department, SRM; Vittorio Torbianelli, commissario straordinario, AdSP Mare Adriatico Orientale; Antonella Scardino, segretario generale, AdSP Mare Adriatico Settentrionale; Fabio Maletti, segretario generale AdSP Mare Adriatico centro settentrionale; Livio Ravera, amministratore delegato e direttore generale Mercitalia Shunting & Terminal-Gruppo FS; Gianmarco Bilotti, general manager Mac Port International GmbH; Elisabetta Piana, amministratore delegato, Karberg & Hennemann.

Per domani, giovedì 24 ottonre, è prevista dalle 9.30 alle 13 la visita al porto e ai cantieri dell’Hub Portuale di Ravenna. Di fatto, sarà il momento topico di questa due giorni, con il disvelamento del "Ravenna port hub infrastrutturali works", piano operativo che cambierà il vollto dello scalo adriatico: entro fine 2024, con un anno di anticipo sul cronoprogramma, sarà terminata la prima delle due fasi che compongono un progetto che, in toto, cuba 5 miliardi di Euro, calcolando, oltre ai lavori in capo all’Adsp, anche il rigassificatore Snam (1 miliardo), le opere di Rfi (125 milioni), quelle di Anas (140 milioni) e gli investimenti privati (per complessivi 580 milioni) a cui si aggiunge il progetto di Agnes per un campo eolico in mare (1 miliardo) e quello di Eni per un impianto di carbon capture e storage (1 miliardo). 

"Vogliamo intercettare i flussi di merci che ci saranno nei prossimi anni nell'area del Mediterraneo, portando Ravenna ad avere un ruolo rilevante anche nella movimentazione dei container -spiega a EFA News Il presidente Rossi-. Con queste nuove aree avremo la capacità di gestire 500 mila container, obiettivo concreto. Non potremo raggiungere Rotterdam ma possiamo diventare un porto virtuoso". 

Il progetto prevede, di fatto, di aumentare la profondità dei fondali. Nella prima delle due fasi previste (quella da 280 milioni di euro) si arriverà a 12,5 metri di profondità: per realizzare una nuova area destinata ai container verrà edificata una banchina di 1 km di lunghezza e circa 200 ettari di nuove aree logistiche in ambito portuale. La fase 2 del progetto (da 170 milioni finanziata anche con fondi Pnrr e che dovrà terminare entro il 31 dicembre 2026) prevede che i fondali raggiungano 14,5 metri di profondità. Questo permetterà di trarre immediati benefici consentendo l’ingresso di navi fino a 4.500 TEUs, rispetto alle attuali da 2.500 TEUs: la profondità di 14,5 metri consentirà di accogliere navi fino a 8.000 TEUs. In termini di tonnellate, la maggiore profondità consentirà di passare dalle attuali navi da 45.000 tonnellate alle Panamax da 80.000 tonnellate. 

"È un'opera unica per il Mediterraneo -sottolinea Rossi-. Anche perché l'impianto consentirà di purificare i fanghi di risulta dallo scavo bonificandoli dagli idrocarburi, una delle forme di inquinanti più frequenti dei fondali dei porti: una volta asciugati saranno resi disponibili per un riutilizzo come materia da costruzione". 

Un buon esempio di economia circolare che ha l'obiettivo ultimo di intercettare i maggiori flussi di merci che ci saranno nei prossimi anni nell'area del Mediterraneo. "Con queste nuove aree a disposizone - spiega presidente dell'Adsp -avremo la capacità di gestire 500 mila container, obiettivo più che concreto". Perché nonostante tutto (guerre, blocco del Canale di Suez e dirottamneto delle navi verso i porti del nord Europa), Ravenna, ogni anno continua a movimentare 26-27 milioni di tonnellate di merci, anche se il 2024, probabilmente, si chiuderà a 26 milioni di tonnellate. a causa delle predette iatture. 

"Con il nostro investimento e il nuovo progetto conclude Rossi- avremo la possibilità di accogliere navi dai volumi molto più importanti, raddoppiando di fatto i volumi. Questo avrà un impatto che stimiamo significativo sui numeri dle porto: pensiamo di passare da 27 milioni a oltre 36 milioni di tonnellate nel giro di un paio d'anni. E poi di crescere ancora". 


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EFA News - European Food Agency
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