La moda, i cioccolatini e tanto altro. Luisa Spagnoli (1877-1935) è stata questo ma è stata molto di più. Pioniera dell'imprenditoria al femminile agli albori del secolo scorso, Spagnoli è stata oggetto, nel corso degli anni di numerose retrospettive, documentari, dibattiti e libri biografici. L'ultima opera lei dedicata si intitola semplicemente "Luisa" (Sonzogno Editore, pp. 318) ed è curata dalla scrittrice e sceneggiatrice Paola Jacobbi.

Nata a Perugia da una famiglia umile, a 21 anni Luisa Sargentini sposa Annibale Spagnoli, droghiere e produttore di confetti. I coniugi diventano anche soci in affari e avranno tre figli. Riuscendo sempre in qualche modo a conciliare lavoro e famiglia, Luisa nel corso degli anni, si emancipa dal marito, legandosi, anche sentimentalmente, a Giovanni Buitoni, figlio di uno dei suoi soci, di 14 anni più giovane. Uno scandalo per la mentalità dell'epoca ma è proprio da questo legame che nasce la prima unità produttiva della Perugina.

All'inizio sono in cinque a guidare la nuova azienda: i coniugi Spagnoli, Francesco Buitoni, Leone Ascoli e Francesco Andreani. La nascita dei Baci - la referenza Perugina più nota e venduta nel mondo - tuttavia, è essenzialmente frutto della creatività di Luisa Spagnoli, donna che, inizialmente sapeva ben poco di pasticceria e dolci. Fu proprio la liason con Buitoni a suggellare il lancio dei Baci: i bigliettini che ancora oggi troviamo al loro interno sono liberamente ispirati alle frasi d'amore che - in quella stessa forma - i due amanti si scambiavano.

Nel frattempo, l'ambizione di Luisa Spagnoli non conosce limiti: dall'hobby dell'allevamento di conigli, nascerà la casa di moda che porta il suo nome. Le intuizioni formidabili dell'imprenditrice perugina precorrono i tempi in maniera impressionante: dall'assunzione delle donne in fabbrica, all'istituzione di asili aziendali.

Attingendo agli archivi della famiglia Spagnoli, Paola Jacobbi intreccia l’ascesa visionaria di Luisa, con le sue tempestose vicende private, sullo sfondo di cambiamenti storici incontrollabili - dal primo piccolo "boom" economico di inizio Novecento, al primo conflitto mondiale, fino al fascismo - restituendoci la complessità di una donna che non ha mai avuto paura di andare controcorrente.