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CLARA MOSCHINI

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Filiere Dop-Igp: lattiero-caseario è il settore più sostenibile

E' quanto emerge dallo studio a cura della Fondazione Qualivita

Un approfondito studio di oltre 900 pagine curato dalla Fondazione Qualivita e realizzato con il contributo del Masaf, evidenzia il crescente impegno dei Consorzi di tutela italiani verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale, sottolineando il ruolo strategico dei prodotti Dop e Igp per lo sviluppo dei territori e delle comunità locali. Il rapporto, che analizza normative, schemi di certificazione e un campione rappresentativo di 30 prodotti agroalimentari italiani Dop e Igp, è stato elaborato utilizzando la metodologia Fao-oriGIn pubblicata nel marzo 2024 con lo studio “Developing a roadmap towards increased Sustainability in Geographical Indication Systems”.

L’analisi, condotta attraverso utilizzando i 442 indicatori previsti dallo studio Fao-oriGIn, ha rivelato che le IG campionate coprono un sottoinsieme di 45 indicatori:
23 indicatori per il pilastro resilienza economica; 5 indicatori per il pilastro buona governance; 9 indicatori per il pilastro benessere sociale; 8 indicatori per il pilastro integrità ambientale. 

I risultati dello studio evidenziano che il pilastro della resilienza economica è il più sviluppato, con 23 indicatori rilevati, confermando il ruolo cruciale dei Consorzi di tutela nel garantire la stabilità economica delle filiere produttive e nella valorizzazione dei territori. Tuttavia, esistono ampie opportunità di miglioramento, in particolare per il pilastro dell’integrità ambientale, che presenta solo 8 indicatori, e per la buona governance, con 5 indicatori. Il settore lattiero-caseario si è dimostrato il più avanzato in termini di sostenibilità, con 38 indicatori rilevati su 45, seguito dal settore prodotti trasformati a base di carne e dal settore prodotti ortofrutticoli, ciascuno con 30 indicatori.

Le principali aree di miglioramento evidenziate dal rapporto includono la gestione del rischio climatico, la riduzione delle emissioni di gas serra, la promozione di pratiche di conservazione del suolo e delle risorse idriche, così come l'incremento della formazione formale e informale, la consapevolezza in tema di igiene e sicurezza, e la corretta identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi. Questi aspetti, ancora poco rappresentati nei disciplinari di produzione, potrebbero essere meglio integrati nelle strategie dei Consorzi di tutela e formalizzati nei documenti di riferimento per promuovere una maggiore sostenibilità complessiva.

Lo studio rappresenta uno stimolo e un supporto per i Consorzi di tutela nel proseguire e migliorare nelle loro attività di sostenibilità, assicurando non solo la qualità dei prodotti, ma anche un impatto positivo sulle comunità e sull’ambiente.

lml - 45125

EFA News - European Food Agency
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