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CLARA MOSCHINI

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Pallini: fatturato stimato a 25 mln euro (+15%) nel 2024

Micaela Pallini, titolare della storica distilleria, racconta il boom in Usa

Il Limoncello Pallini vende 2 milioni di litri del mondo e si aggiudica un più che lusinghiero 15% di quota di mercato per questo prodotto. A rilanciare questi numeri è il Corriere della Sera, che, all'indomani di Vinitaly Usa, ha intervistato Micaela Pallini, alla guida della storica azienda di famiglia (è amministratore delegato dal 2013 e presidente dal 2015) e, dal 2021, anche di Federvini (prima donna presidente dell'associazione).

Pallini ha raccontato di come il suo brand abbia contribuito in modo determinante alla popolarità del limoncello negli Stati Uniti. "Ci hanno aiutato George Clooney e Danny De Vito", rammenta la titolare della storica distilleria romana. "L'attore di famiglia italo-americana si presentò con i postumi di una sbronza in uno dei maggiori programmi tv, The View. Era il 2006, si scusò, dicendo che forse gli avevano fatto male gli ultimi sette limoncelli bevuti la sera prima con Clooney". Al punto che, per un breve periodo, lo stesso De Vito "provò a produrre un suo limoncello, poi mollò tutto".

La distilleria Pallini taglierà l'altisonante traguardo dei 150 anni l'anno prossimo. Fu infatti fondata da Nicola Pallini, trisavolo dell'attuale titolare, nel 1875. Abruzzese trapiantato a Roma, Pallini "vendeva stoffe e liquori a Antrodoco, esportava castagne in Germania e importava carbone", rammenta la sua discendente.

La svolta arriva negli anni '70, dopo circa un secolo di attività, grazie all'esportazione della sambuca romana. Attualmente Pallini produce ancora la sambuca, sebbene il marchio si astato venduto a una multinazionale e ora è passato a un gruppo americano.

55 anni, sposata con due figli, Micaela Pallini è laureata in chimica e, inizialmente, l'azienda di famiglia non sembrava essere nei suoi orizzonti. Un dottorato di ricerca in Italia e nel Regno Unito sembra spalancarle la carriera accademica, cui però rinuncia: "Ho capito che la burocrazia universitaria mi avrebbe reso la vita impossibile".

La laurea in chimica, tuttavia, ha giocato un ruolo decisivo nell'azienda di famiglia. "Per prima cosa, ho iniziato a sperimentare una nuova formula del limoncello", dice Pallini. "C'erano problemi tecnici da risolvere, dal colore alla stabilità. Ho fatto prove su prove sugli infusi, calcolando tempi diversi con l'Università di Napoli. L'obiettivo era produrre un limoncello con grado alcolico più basso, perché volevamo che il liquore potesse essere usato anche nei cocktail".

Attualmente, la ricetta del Limoncello Pallini prevede l'infusione delle bucce nell'alcool, cui vanno aggiunti sciroppo di oli essenziali e sciroppo di acqua e zucchero. In America viene aggiunto anche un colorante, svela Pallini. "Una ricetta semplice, per questo nascono sempre nuovi limoncelli".

La distilleria Pallini acquista i limoni per il proprio limoncello in costiera amalfitana, tutti prodotti rigorosamente Igp. In Italia, mezzo litro di limoncello Pallini costa tra i 9 e i 10 euro. Negli Stati Uniti la bottiglia da tre quarti di litro costa 26 dollari. "Nel pre-Covid fatturavamo 13 milioni, quest'anno arriveremo a 25 milioni con una crescita stimata del 15%. Anche se la Germania si è fermata", sottolinea Micaela Pallini.

Il Limoncello Pallini viene venduto in 58 Paesi, tra cui, oltre agli Stati Uniti, spiccano Corea del Sud, Brasile e Filippine. "Oltre agli aeroporti, riforniamo con casse di limoncello basi militari e navi da crociera", puntualizza la titolare della distilleria.

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