Carrefour fa pressione sui fornitori per il Nutri-score
Devono includere il semaforo sui prodotti online, altrimenti il retailer "fa la spia" sul web
Torna in prima pagina il Nutri-score, il sistema di etichettatura Ue per i cibi, che non convince nemmeno i francesi che l'hanno inventato. Lo testimonia proprio in queste ore il colosso dei supermercati Carrefour che chiede, anzi più correttamente "impone", ai propri fornitori di includere le etichette Nutri-score nelle informazioni sui prodotti visualizzate online. Il retailer, che dal 2019 utilizza questo sistema di etichettatura sui prodotti a marchio proprio, ha dichiarato che i fornitori che si oppongono alla mossa "saranno citati e svergognati sul suo sito web".
Carrefour ha concesso ai suoi fornitori tre mesi di tempo per soddisfare la richiesta. In una dichiarazione la catena di supermercati ha affermato che: “per facilitare il confronto tra un prodotto e l'altro, e per essere pienamente efficace, il Nutri-score deve essere adottato e utilizzato su larga scala. Mentre Carrefour ha ora quasi 5.000 prodotti a marchio impegnati in questo approccio, solo il 41% dei marchi nazionali lo offre attualmente sui propri prodotti. Per aiutare i suoi clienti a fare scelte informate, Carrefour chiede ora a tutti i suoi fornitori di mostrare il Nutri-score di ogni loro prodotto sul sito di e-commerce”.
Se i marchi nazionali non comunicano alla catena retail il Nutri-score di ciascun prodotto, il rivenditore calcolerà autonomamente l'informazione sulla base dei dati disponibili. “Carrefour -prosegue il portavoce- indicherà sulla scheda prodotto di ogni referenza interessata i marchi che rifiutano di partecipare all'approccio. Le marche nazionali che non desiderano comunicare il sistema di etichettatura saranno escluse dal nostro strumento 'Alternative per mangiare meglio' sul suo sito web". Questo perché il retailer transalpino considera il sistema di etichettatura francese come “un criterio di selezione essenziale per aiutare i suoi clienti a mangiare meglio: ampiamente riconosciuto, fornisce informazioni sulla qualità nutrizionale dei prodotti e ha una modalità di visualizzazione semplice e leggibile, comprensibile da tutti”, aggiunge il portavoce.
Il nuovo sistema di codifica a colori sulla qualità nutrizionale, è stato lanciato in Francia nel 2017 nel tentativo di fornire ai consumatori una classifica a colpo d'occhio di un prodotto su una scala che va da A a E: è stato adottato da alcuni Paesi europei e dai principali rivenditori ma mentre alcuni produttori alimentari lo utilizzano, altri, tra cui l'Italia fin dal principio (leggi EFA News), lo hanno criticato soprattutto per certi tipi di cibo (leggi EFA News).
A settembre scorso un altro peso massimo transalpino, questa volta del settore lattiero-caseario ossia Danone ha rivelato l'intenzione di rimuovere le etichette dalle sue bevande a base di latte e vegetali vendute in Europa: la multinazionale, infatti, non è soddisfatta delle modifiche apportate al sistema, che ha inserito le bevande a base di latte e vegetali nella stessa categoria delle bevande analcoliche. Il proprietario di Activia e Alpro ha dichiarato che il cambiamento crea “una grave incoerenza” (leggi EFA News).
EFA News - European Food Agency