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CLARA MOSCHINI

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Osservatorio Nestlé /2. Circa il 60% degli over55 ha ridotto la quantità di cibo consumata

Sono nettamente cambiate le abitudini alimentari: si mangia di meno e con maggior qualità

L'alimentazione è, per fortuna, associata al piacere per tutte le fasce d'età, ma solo il 20% della popolazione italiana considera il nutrimento un modo per vivere più a lungo. Secondo l'Osservatorio Nestlé (leggi notizia EFA News), tra i 18-34 anni, la fascia di età che può ancora permettersi di ‘sgarrare’ e pasteggiare a patatine e junk food senza sensi di colpa, c’è una percezione maggiore di felicità associata al cibo (oltre il 25%).

Circa il 60% dei 55-64enni e 65+ ha ridotto la quantità di cibo consumata e oltre la metà afferma di aver migliorato la qualità e la leggerezza della propria alimentazione riflettendo una crescente attenzione verso un’alimentazione più leggera e sana. Inoltre, 1 italiano su 3 ha aumentato il consumo di integratori e frutta secca negli ultimi anni.

Commenta Giuseppe Fatati, direttore scientifico dell’Osservatorio Nestlé e presidente di Italian Obesity Network: “Sembrerebbe che gli italiani abbiano adottato abitudini più sane, con l’aumento del consumo di frutta, verdura e legumi. La metà dei 55+ ha diminuito il consumo di carne. I 65+ evitano anche i dolci. Inoltre, 2 su 3 tra gli over 65 hanno diminuito la propria alimentazione negli ultimi anni. Questo dato si presta a diverse osservazioni non tutte positive. Se consideriamo positivo per i giovani ridurre l’introito calorico, non siamo certi che lo stesso concetto sia valido per i meno giovani ed è un dato da analizzare con molta attenzione”.

Lo stile di vita cambia sensibilmente in base alla fascia d’età: se infatti i 18-34 fanno movimento e si dedicano a degli hobby, e stimolano la mente con attività social e app sul cellulare, i 35-54 dedicano molto tempo a lavoro e figli, i 55+ sono invece più legati alla televisione. I 65+, avendo smesso di lavorare, si possono dedicare ad attività secondarie, volontariato, ma anche amici e nipoti e, per svagarsi, privilegiano lettura, parole crociate e programmi televisivi.

Spiega Fatati: “La longevità non è solo una questione di genetica; le nostre abitudini quotidiane, dalla dieta allo stile di vita, sono fattori determinanti. Educare le persone su questi aspetti e promuovere uno stile di vita sano è fondamentale per un futuro dove tutti possano invecchiare con qualità”.

I dati evidenziano chiaramente un'Italia attenta al benessere e aperta a strategie innovative per vivere meglio e più a lungo. Ma a fronte di una fotografia così chiara, alla fine, esiste ancora una domanda che stimola una riflessione e condivisione profonda sul proprio percorso di vita, come un ponte che unisce il passato e il presente. E cioè, “Se potessi dare dei consigli al/alla te da giovane, quale consiglio ti daresti?”. Tutte le generazioni (si) raccomandano di vivere il più possibile attraverso esperienze significative, come viaggiare e studiare. In particolare, i 55+ (si) consigliano attività fisica regolare e una buona alimentazione. Le generazioni più mature, in particolare i 65+, (si) consigliano di passare più tempo con le persone care. I più giovani, come i 18-34, (si) raccomandano una particolare cura della propria salute mentale.

Nic Palmarini, direttore del National Innovation Centre for Ageing (Nica) del Regno Unito, amministratore delegato di Voice Italia Social Enterprise e Co-Founder di Edelman Longevity Lab, aggiunge che: “Ognuno di noi invecchia diversamente e vede la vecchiaia sempre come la prima asticella rappresentata dalla decade che si trova davanti. Per un ventenne, un vecchio è uno di trent’anni e così via. Il che ci ricorda come sia decisivo e necessario aiutare tutti tutto l’arco della vita per evitare quella stupida sorpresa che ci coglie quando raggiungiamo i sessanta. Come se non l’avessimo sempre saputo che sarebbe successo”.

L’Osservatorio l’Età senza Età di Nestlé, offre spunti per un futuro in cui l’età non è solo un numero ma una risorsa preziosa, un futuro costruito insieme, grazie al contributo di ogni generazione, al valore delle piccole abitudini quotidiane e alla scoperta di nuovi orizzonti della scienza nutrizionale. Da sempre attenta a promuovere uno stile di vita sano e bilanciato, Nestlé si dedica a offrire soluzioni alimentari che rispettano i bisogni in evoluzione della popolazione italiana, affinché ciascuno possa affrontare al meglio ogni fase della propria vita. 

Conclude Palmarini: “La scelta fatta da Nestlé di sostenere questo osservatorio è un segnale fortissimo al mercato e a tutte le imprese, indipendentemente dal loro settore merceologico. È la scelta di una organizzazione globale di abbracciare una visione orizzontale e olistica sul tema del corso della vita e guardare l’evoluzione di un Paese che cambia. Spero che questo osservatorio longevità sia il primo di una lunga serie che ci aiuterà anno dopo anno a decodificare non solo chi stiamo diventando, ma – soprattutto – chi vorremo diventare”.

L’Osservatorio L’Età senza Età di Nestlé si impegna a proseguire su questa strada, per approfondire sempre nuovi orizzonti legati all’alimentazione in relazione alla salute e alla longevità, e ampliando la collaborazione con esperti e ricercatori. Il futuro dell’Osservatorio vedrà sempre più il coinvolgimento di comunità e partner scientifici, per poter sviluppare linee guida concrete e raggiungere un numero crescente di persone, con l’obiettivo di costruire una società più sana, longeva e consapevole.

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EFA News - European Food Agency
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