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CLARA MOSCHINI

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Buoni pasto. Coop: "Bene emendamento, è una riforma equilibrata"

Unico "rammarico", l'eccessiva dilazione dei tempi, che "mal si concilia con le istanze della distribuzione"

Anche Federdistribuzione e Fipe esprimono soddisfazione per l'approvazione della riforma.

Dopo Fipe-Confcommercio (leggi notizia EFA News), anche Coop esprime apprezzamento per l'emendamento al ddl Concorrenza in materia di buoni pasto approvato alla Camera dei Deputati, che fissa il tetto massimo alle commissioni al 5%. In una nota, Coop accogle "con favore l’approvazione dell’emendamento al ddl Concorrenza presentato oggi. È una riforma equilibrata, che uniforma finalmente le commissioni del settore privato a quelle già richieste nel pubblico e consente di dare una nuova prospettiva a questo strumento di welfare a favore dei lavoratori".

"Unico rammarico", puntualizza la nota", "l’eccessiva dilazione dei tempi di completa entrata a regime delle nuove regole fissate, per le imprese già convenzionate, a settembre 2025 che mal si concilia con le istanze delle imprese distributive che abbiamo più volte rappresentato al Governo. Ora attendiamo una rapida approvazione definitiva della norma senza ulteriori cambiamenti”.

Sulla stessa lunghezza d'onda Federdistribuzione, il cui presidente Carlo Alberto Buttarelli dichiara: "Si tratta di un passaggio che sancisce finalmente un principio di equilibrio nel mercato dei buoni pasto, portando le commissioni a un massimo del 5% anche nel settore privato, così come avvenuto per la Pubblica Amministrazione". "L’emendamento prevede un periodo transitorio e tempi di applicazione rispettosi delle parti".

"Diamo atto al Governo di aver sostenuto una scelta normativa che salvaguarda i buoni pasto come strumento di welfare per milioni di lavoratori e pone le basi per consolidare un mercato in crescita. Grazie alla nuova norma si dà la possibilità alle imprese della distribuzione e a tutti gli esercenti di continuare a offrire un servizio prezioso, accettando i buoni pasto senza incorrere in un livello di commissioni ad oggi divenuto insostenibile. È un risultato davvero importante", conclude Buttarelli, "che va a vantaggio di milioni di lavoratori”.

Anche pe la Fipe "l’introduzione di un tetto massimo alle commissioni, fissato al 5%, rappresenta per la Federazione un grande traguardo che consente di garantire l’efficacia e i benefici del buono pasto come strumento indispensabile per i lavoratori, senza danneggiare gli esercenti, che oggi pagano fino al 20% di commissioni. Una soluzione che premia il buon senso perché riduce sensibilmente i costi per le migliaia di piccole imprese che accettano i buoni pasto, senza penalizzare i lavoratori per i quali il valore del buono resta immutato".

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EFA News - European Food Agency
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