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CLARA MOSCHINI

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Libri. "Santo Palato": la cucina come espressione di libertà

La giovane chef abruzzese Sarah Cicolini racconta cosa significhi "dialogare attraverso il cibo"

Sarah Cicolini è una giovane donna che non ha paura. Arriva dalla campagna abruzzese e si conquista l'autorevolezza in cucina sfidando Roma sul suo pezzo forte, il quinto quarto. E vince. Le ragioni del suo successo stanno in un mix potente e perfetto di energia, gusto, coraggio, sensibilità, attenzione alle materie prime e alle persone. Il cibo è la sua espressione di libertà, il suo modo di essere e di sentire.

Il libro di Cicolini "Santo Palato" (Giunti Editore, 2024, pp 192) parla di lei. Ed è una storia di passioni e illuminazioni. In fondo, è una storia d'amore. L'autrice è diventata chef nella cucina di una casa di campagna di proprietà dei nonni, in occasione di una festa di fine anno ai tempi del liceo. "Fu una giornata in cui", scrive Cicolini, "per la prima volta – ma questo lo capii solo successivamente – scoprii cosa significhi dialogare attraverso il cibo. È un dialogo molto diretto, poco concettuale. Un assioma. Una verità incontrovertibile. Il cibo per me era (e oggi lo è ancora di più) un’espressione in libertà del mio modo di essere e del mio sentire più intimo. Il mio cibo, i miei piatti. Quelle cose lì sono io”.

In "Santo Palato", le radici abruzzesi della giovane chef e scrittrice sono fortemente radicate. “In questo interscambio regionale di uomini e saperi la cucina ha una contaminazione naturale e l’amatriciana è decisamente un piatto di confine. La prima assaggiata la ricordo come fosse oggi", scrive Francesco Seminara nella prefazione. "La deliziosa salsa di pomodoro, di una diligente acidità citrica, accoglieva l’untuosità beata di un guanciale cotto alla perfezione che trasudava di umori, il tutto sovrastato da un pecorino detonante pronto a regalare un sorriso al palato, santo in questo caso, al primo boccone. Fu l’amatriciana più buona della mia vita e lo è tuttora. Prima della pasta arrivarono a stupirmi la trippa alla romana, gustosa e gentile, e poi la frittata con le regaje di pollo a suffragio di una cucina, quella di Sarah, totalmente circolare e antispreco”.

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EFA News - European Food Agency
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