A partire da gennaio 2025, negli Usa l'avocado potrebbe diventare una specie in via di estinzione. Sarà infatti questo frutto una delle principali "vittime sacrificali" dei dazi al 25% che Donald Trump intende imporre sui prodotti dal vicino Messico, oltre che dal Canada. Va premesso che i due Paesi menzionati coprono la grande maggioranze delle importazioni agroalimentari negli Usa, per un valore totale di 86 miliardi di dollari nel 2023, secondo i dati del Dipartimento dell'Agricoltura.

Nel dettaglio, allo stato attuale, le principali importazioni di prodotti ortofrutticoli dal Messico verso gli Usa sono i seguenti: avocado, che copre quasi il 90% del totale consumato; succo d'arancia (35% del totale); fragole (20%). Il Messico esporta l'80% dei suoi avocado, e tale export è cresciuto del 48% dal 2019: lo scorso anno, tale scambio ha generato un valore di 3 miliardi di dollari. Tra i politici messicani, c'è chi, come il governatore del Michoacan Alfredo Ramírez, prevede un'inflazione crescente del prodotto, a fronte di una domanda che non dovrebbe diminuire. 

Gli altri prodotti nel mirino delle politiche protezionistiche trumpiane dovrebbero essere in primis i liquori, mezcal e tequila, da cui si ricava un cocktail come la margarita, il cui volume d'affari nel 2023 è stato di 4,66 miliardi di dollari (+160% rispetto al 2019).

Anche il settore zootecnico dovrebbe subire contraccolpi. Il piano di Trump potrebbe anche rallentare la migrazione di oltre 1 milione di mucche esportate dal Messico attraverso il confine ogni anno, per diventare parte della fornitura di carne bovina degli Stati Uniti. Negli ultimi anni, i produttori statunitensi hanno ridotto le loro mandrie di bovini, facendo aumentare i prezzi della carne bovina. Potrebbero trarne vantaggio se i dazi portassero a meno importazioni di bovini e carne bovina, come sostiene Bill Bullard, amministratore delegato del Ranchers Cattlemen Action Legal Fund United Stockgrowers of America.