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CLARA MOSCHINI

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Federvini-Nomisma /2. Gdo: volumi vendite in calo

Lieve contrazione anche per gli aceti nei primi nove mesi dell'anno

Secondo i dati dell'Osservatorio Federvini, a cura di Nomisma e Federlab (leggi notizia EFA News), nei primi 8 mesi 2024, le vendite in Gdo si mantengono in positivo sul fronte dei valori ma continuano a cedere in volume (-1,1% rispetto al 2023), con i vini che nei primi nove mesi dell’anno raggiungono i 2,1 miliardi di euro (+1,1% in valore sul 2023). Gli spumanti si distinguono per un’ulteriore crescita (+3,5% in valore), guidata da Metodo Classico (+4,6%) e da Charmat Secco, con in testa il Prosecco (+4,2%). Per i vini fermi e frizzanti crescono i vini a marchio Igp (+1,6% in valori e +3,7 a volume) mentre i Dop, che rappresentano oltre la metà del valore totale delle vendite, si mantengono stabili a valori (+0,2%) ma si riducono nei volumi (-2,9%).

Nello stesso periodo gli spiriti mostrano andamenti differenziati flettendo lievemente in valore (-0,1%) rispetto al 2023 e con un giro d’affari di 861 milioni di euro. Gli aperitivi alcolici premiscelati crescono del 9,2% a valore mentre distillati ed acquaviti confermano la loro posizione preminente rappresentando insieme il 42,6% delle vendite. La Grappa resta il prodotto più consumato del segmento generando vendite per 90 milioni di euro, al contrario, soffrono i liquori dolci come Sambuca (-4,7% a valori) e quelli cremosi (-1,4% a valori) compensato però dall’ottima performance dei prodotti a base di amaretto (+5,3% a valori) e di quelli a base d’uovo (+6,1% a valori).

Sul fronte degli aceti, nei primi nove mesi del 2024, la performance in Gdo si contrae leggermente (-0,3%) con un valore di 105 milioni di euro. L’aceto di mele si conferma la categoria più dinamica (+5,4% in valore), mentre l’Aceto Balsamico di Modena Igp registra una lieve contrazione (-1,5%).

L’approfondimento a cura di TradeLab evidenzia nei primi tre trimestri del 2024 una crescita dell’1,3% in valore per il mercato out of home, a fronte di una diminuzione dell’1,1% nelle visite. La colazione si conferma il momento di consumo più stabile (+1,5% a valore), grazie alla sua accessibilità economica e all’abitudine consolidata degli italiani. Prosegue invece la sofferenza delle occasioni serali: l’aperitivo cede l’1,9% in termini di presenze, la cena lo 0,8% che però segna un +1% a valore, mentre diminuiscono sensibilmente i consumi nella notte (-4,4%).

Quest’anno le bollicine mantengono una tendenza positiva (+1% a valore), soprattutto nelle occasioni di aperitivo serale mentre i vini, i cocktail alcolici e gli spiriti lisci subiscono un calo del 2%. Per gli amari e i dopo pasto la flessione risulta invece più marcata (-5%) a causa della contrazione del consumo a cena pur mantenendo una discreta popolarità nelle pizzerie.

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EFA News - European Food Agency
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