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CLARA MOSCHINI

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Ravenna port hub: UE soddisfatta per i lavori

Julian Espina (Agenzia per il Clima): "Importante per la rete dei trasporti e il Corridoio Mar Baltico-Adriatico"

È stato in questi giorni a Ravenna il rappresentante dell’Agenzia per il Clima, le infrastrutture e l’ambiente della Commissione Europea, Julian Espina, che ha l’incarico di effettuare la visita finale del progetto “Ravenna Port Hub”. Come aveva dichiarato il presidente dell’Autorità Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale, Daniele Rossi in occasione della prima edizione del summit Adria Shipping summit (leggi EFA News), i lavori sono oramai tutti conclusi e questo sopralluogo ai cantieri del progetto, al quale l’Unione Europea ha destinato un contributo di oltre 30 milioni di Euro, decreta la "conclusione di uno degli interventi strategici più importanti che il porto di Ravenna abbia mai conosciuto".

“Il completamento del progetto 'Ravenna Port Hub: infrastructural works' -ha dichiarato il rappresentante dell’Agenzia per il Clima, Julian Espina- segna un passo importante per la realizzazione della rete europea dei trasporti, e in particolare del Corridoio Mar Baltico-Adriatico, recentemente esteso fino a Bari, e del Corridoio Mediterranean Core Network. Questo progetto consente di sbloccare e potenziare la capacità del porto di Ravenna migliorandone l'accessibilità e la connettività e allo stesso tempo di garantire rotte di trasporto europee solide e forti, da e verso uno dei principali porti europei in termini di volumi di transito, contribuendo a migliorare anche l’integrazione intermodale lungo i due corridoi europei”.

Ricordiamo che attualmente il porto di Ravenna ha opere in corso e di prossimo avvio per un investimento complessivo di circa 1 miliardo di Euro. Con il contributo ricevuto dall’Europa sono stati approfonditi i fondali del porto a -12,50 metri, sono state rifatte le banchine esistenti ed è stata realizzata una nuova banchina di un chilometro.
Il progetto ha poi consentito di rendere disponibili 200 ettari di nuove aree logistiche, di potenziare i collegamenti stradali e ferroviari e, attraverso un forte impulso alla digitalizzazione, rendere più efficienti le procedure legate alle attività di carico e scarico delle merci. 

Inoltre, entro il 2026 i fondali raggiungeranno l’ulteriore profondità di -14,50 e, dunque, il porto disporrà finalmente di fondali adeguati ad accogliere navi di maggiori dimensioni e quindi maggiori volumi di merci che dal porto potranno uscire in modo ancora più rapido e sicuro. Tutto questo senza dimenticare il percorso avviato con investimenti importanti nella transizione energetica per una maggiore sostenibilità ambientale delle attività portuali.

Si sta vivendo un momento che lo stesso Rossi non ha esitato a definire “storico” per il porto di Ravenna, per la Regione Emilia-Romagna e per il nostro Paese. Un progetto che, rendendo lo scalo ravennate più competitivo non solo ha messo in sicurezza gli oltre 15.000 posti di lavoro che attualmente il porto garantisce, ma ha consentito di creare numerose nuove opportunità di impiego.

“Grazie al successo di questo progetto di potenziamento infrastrutturale del porto -afferma il presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale, porto di Ravenna, Daniele Rossi-, possiamo oggi dire che esiste un modello Ravenna. Un modello basato su valori e competenze, su una visione condivisa del futuro, su una convergenza di intenti tra pubblico e privato che ha consentito di fare le cose nei tempi e nei modi previsti. La conclusione del progetto Hub portuale consente al porto di Ravenna, unitamente a tutte le altre progettualità in corso, di assumere un ruolo chiave quale hub logistico tra Mediterraneo del sud, nord Africa ed Europa continentale”.

Fc - 45974

EFA News - European Food Agency
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